I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Occorrono denari

           Pochi giorni prima della dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria, uno fra gli uomini che con maggiore senso di giustizia e con grande acume giudicava la situazione, ci diceva: — Vedrete: il popolo risponderà tutto...; risponderanno pure molti, moltissimi degli abbienti; ma difficilmente riusciremo con le buone maniere e con i mezzi legali a persuadere talune categorie di persone dei nuovi doveri che, per effetto della guerra, ogni cittadino italiano avrà l'obbligo sacrosanto di non dimenticare, di non obliare....
           E chi parlava così — forse — non immaginava che i fatti gli avrebbero dato ragione, subito; non immaginava, che taluni fatti sarebbero venuti alla luce per colpire colla sferza inesorabile della verità chi appunto viene meno, nell'ora presente, a quei doveri, cui poc'anzi accennavamo.
           La sottoscrizione iniziata per la preparazione civile va avanti, ma quelli che hanno devono dare in proporzione alle loro sostanze.
           Ripetiamo ciò che dicemmo nel passato nostro numero:
           «Ricordiamoci tutti che per quanti denari si dieno - e ci sono alcuni che non danno che poche rognose lire al mese! - non si arriva a dare mai quanto vale una sola goccia di sangue dei nostri feriti e dei nostri morti!
           Occorrono denari: chi ne ha bisogna che li dia, senza esitanze!»