I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Per i nostri soldati. Il “Corriere”, in abbonamento

           Richiamiamo l'attenzione dei lettori su quanto scrivemmo nel passato numero:
           
           É noto che i privati non possono spedire giornali ai soldati. L'unico modo per farli ad essi pervenire consiste, perciò, nel provvedere a che un giornale locale venga ad essi spedito direttamente dalla Amministrazione, che ha colla posta il conto corrente.
           Non è difficile immaginare quale conforto sia per i nostri combattenti aver frequenti notizie della loro regione, conoscere le iniziative sorte a pro della loro famiglie e sapere con quanta simpatia li segua il pensiero dei loro conterranei.
           Per queste considerazioni il “Corriere” apre un abbonamento eccezionale per i soldati.
           Inviando alla nostra Amministrazione L. 2.50 ed indicando nome, cognome, grado e reggimento del militare a cui si desidera che venga spedito il giornale, noi provvederemo ad inviargli due volte per settimana “Il Corriere” da oggi al 31 dicembre 1915.

           
           Ora fra i padri di famiglia, che han preso l'abbonamento al Corriere per i loro figlioli che sono sotto le armi, è il caro amico Cesare Olivieri di Penna S. Andrea, il quale, mandandoci le lire 2.50, ci ha scritto così:
           
           Egregio Sig. Direttore,
           Come dal comunicato letto nel Corriere del 24 c.m. N. 948, le invio la presente di L. 2.50, perchè si compiaccia di spedire a mio figlio, soldato alle trincee, il nostro giornale, che gli potrà ricordare, nelle ore libere, questa cara terra e gli potrà maggiormente infondere nell'anima ardore e coraggio. Viva l'Italia! Intanto ecco l'indirizzo:
           Al caporale DANTE OLIVIERI
           7. corpo d'armata - 14. divisione -17. fanteria - 6. Compagnia.
           Posta militare - Zona di guerra
           In attesa che mi vorrà dare assicurazione del principio di spedizione, la ringrazio anticipatamente e la riverisco
           CESARE OLIVIERI
           
           Le parole del simpatico amico Cesare Olivieri ci hanno prodotto molto piacere. Lo ringraziamo dell'affetto che porta al nostro giornale, e al figliuol suo che, viva forza d'Italia, è alle trincee, gli auguriamo quanto il cuore del padre con fervido voto può desiderare.
           

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           Gaetano Ciccarelli, egregio giovane teramano richiamato sotto le armi, ha scritto anche egli parole gentilissime, chiedendo di avere il Corriere, chè, in verità, tutti i soldati hanno vivo desiderio, in questi gravi momenti di sentirsi vicini alla propria città, alla propria famiglia, a tutte le persone care! Lo ringraziamo.
           

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           L'ottimo Ingegnere sig. Giuseppe Preziuso, estimatore di ciò che è lodevole iniziativa, ci scrive la seguente lettera di cui molto lo ringraziamo:
           
           Preg.mo Signor Direttore,
           Plaudendo alle sue nobili e patriottiche iniziative per la guerra, Le invio vaglia di L. 5.00 affinchè voglia compiacersi di mandare il Corriere a mio nipote.
           RAFFAELE PREZIUSO
           sottotenente nel 56. Fant. 3. Compagnia 10. Divisione
           Zona il Guerra
           È un giovane ufficiale uscito da poco dalla Scuola Militare e destinato, a sua domanda, in frontiera, ove trovasi dall'8 giugno. Alla sua diletta zia Cecilia, che l'ha allevato da bambino, chiede spesso notizie di Teramo, suo paese di adozione.
           Le farò tenere qualche entusiastica cartolina, che descrive la vita alpina, che i nostri bravi ufficiali e soldati fanno agli avamposti, anelando il momento di segnare alla nostra grande Italia i suoi naturali confini. Con sentita stima
           GIUSEPPE PREZIUSO
           
           La simpatica lettera dell'ingegnere Preziuso dovrebbe persuadere quanti hanno figlioli o parenti al fronte di inviare loro il Corriere.
           I bravi giovani, che adempiono con tanto slancio e tanta fede il loro dovere verso la patria, hanno nell'animo un vivissimo desiderio: avere notizie del proprio paese, per sentirsi più stretti ai parenti, agli amici, a tutte le cose care. Quelli che non hanno la fortuna di ricevere ancora il Corriere vivono come separati dalla terra che li vide nascere, e il loro pensiero vola costantemente qui, ove tanti cuori palpitano per loro.
           Al tenente Raffaele Preziuso il nostro saluto e il nostro augurio. Compia egli il suo dovere da soldato forte e valoroso e torni qui sano e salvo tra le braccia della diletta zia e dell'affezionatissimo zio!
           Intanto attendiamo le promesse cartoline che pubblicheremo con piacere.
           

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           Una lettera del pari gradita ci giunge da uno dei più cari, più buoni nostri amici, dal venerando ingegnere Nicola Palombieri, cassiere benemerito della Banca Mutua Popolare, cittadino tra i più distinti, più stimati, più autorevoli. Egli ci dice:
           
           Egregio Direttore,
           La vostra iniziativa di mandare regolarmente il vostro giornale nella Zona di Guerra ai soldati che colà si trovano per il bene e la gloria della nostra cara Patria, io l'approvo con plauso! Vi mando la tenue somma fissata in L. 2.50, perchè anche mio figlio possa avere le notizie della sua Teramo. Ciò farà a lui gran piacere. L'indirizzo è il seguente:
           BERARDO PALOMBIERI
           Caporale 28. Reg. Cavalleggteri, Treviso 3. Squadrone - 4. Divisione
           Zona di Guerra
           Cordiali saluti.
           N. PALOMBIERI
           
           Torni presto il bravo giovane Berardo tra le braccia dei suoi genitori, lieto di avere adempiuto al suo dovere di cittadino e di soldato. Intanto giunga a lui l'augurio fraterno da parte di tutti noi del Corriere Abruzzese.