I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Appello alle donne d'Abruzzo: Lana, lana, lana!

           Una gentile, buona e bella signora della locale Sezione Femminile della Croce Rossa ci manda il seguente articolo che con vero piacere pubblichiamo:
           Occorre l'opera vostra, o donne d'Abruzzo; e come i baldi e coraggiosi figli di questa regione si stanno meritando sui sanguinosi campi di battaglia l'appellativo di forti, sappiate voi meritare l'altro di gentili, e mantenere, così, alte le antiche tradizioni di nostra gente.
           Occorrono indumenti di lana: molti, molti: maglie, guanti, passamontagna, ginocchiere e, soprattutto, calze. Pensate che le operazioni dei nostri soldati si svolgono e dovranno svolgersi in regioni di montagna, a 2000, a 3000 e più metri d'altezza, dove la difesa dal freddo, incomincia ad essere necessaria ai primi di settembre. Pensate che sono migliaia e migliaia d'uomini che lassù combattono, e, che un'opera pietosa delle vostre mani può forse salvare, l'uno o l'altro, dal perdere un arto per congelazione, come purtroppo si sono avuti parecchi casi.
           E a questo proposito ci sovvengano le gravi parole del Corriere del Sera «...... quando saranno compilate e rese note le statistiche di questa immane guerra europea, non potrà a meno di recare una dolorosa meraviglia la cifra assegnata ai mutilati per cancrena, prodotta dall'assideramento e dalla congelazione!»
           Avanti dunque, o donne d'Abruzzo! Accingetevi al lavoro; che la nostra regione non sia seconda a nessuna nella nobile gara!
           Raddoppiate, moltiplicate i vostri sforzi; chiamate a raccolta le amiche vostre, unitevi tutte in quest'opera santa! Ogni madre, ogni sposa ogni fanciulla abruzzese, abbia o non abbia il figlio, il marito, il fratello o il fidanzato al fronte, dedichi un'ora del giorno alla preparazione di tali indumenti. Nessuna mano femminile rimanga inoperosa: la donna che è rimasta nella propria casa, sottragga un'ora alle faccende domestiche. Quella che è alla spiaggia o in villeggiatura, pensi che ogni momento tolto all'ozio e alla passiva contemplazione, è un nuovo anello della magnifica catena di solidarietà e di affetto che i rimasti vanno formando, per coloro che soffrono e combattono per la maggiore grandezza della Patria nostra.
           Avanti dunque! Pensate che la provvista degli indumenti di lana ha la stessa importanza della provvista delle munizioni.
           Oltre ai sudetti lavori in maglia, potete contribuire all'opera preziosa con piccolissimi sacrifici: ogni capo di maglieria un po' pesante, non importa se usato, convenientemente lavato, può trasformarsi con un facile lavoro, in parecchie paia di guanti, e in passamontagna o berrettoni, per le prime e più urgenti difese. Se le calze debbono necessariamente essere fatte a maglia, guanti, ventriere, sciarpe, berretti possono ottenersi con qualsiasi tessuto di lana; e ogni massaia, ogni donna di casa trovasi in condizione da allestirne un buon numero in brevissimo tempo. Frugate nei vostri cassettoni e date non solo il superfluo, ma anche ciò la di cui abbondanza potete restringere.
           Pensate agl'immani sacrifici dell'esercito nostro, e mostratevi non meno pronte di esso al sacrificio! Rinunziate ad un capo di più della vostra toilette, a una sera di cinematografo e trasformate questa economia in lana che riscalderà un povero assiderato! E la coscienza d'aver fatta un'opera buona, vi darà assai maggior piacere che non ne avreste ricavato da un futile divertimento da un adornamento di più.
           La locale Sezione Femminile della Croce Rossa si è assunto di facilitare il compito alle donne volenterose, fornendosi di modelli d'ogni genere; e la distinta sig.ra Passeri con spontaneo sacrificio, si è messa a disposizione dalle 9 antimeridiane alle 12, nei locali della Croce Rossa, Palazzo Provinciale, sia per raccogliere le offerte, sia per fornire modelli e chiarimenti alle signore che ne faranno richiesta, anche solo per lettera.
           Per quelle che sono bisognose e non possono offrire che il sacrificio del tempo, sarà loro data la lana per lavorarla.
           Rammentiamo a coloro che già altra volta ci fecero promessa di dare lana in natura di quella di agosto, di inviarla quanto prima e quanto più possono, rendendosi così altamente benemeriti.
           Inoltre facciamo un caldo appello a tutta la Provincia, d'inviare alla sudetta Sezione Femminile ogni sorta di pelliccie vecchie; pelli di capre, di pecore, di agnelli, di conigli, ecc. Ed anche tappeti di lana usati, ma ben lavati.
           Così pure si raccolgono giornali vecchi, di cui si ottiene con speciali trattamenti chimici quel combustibile che col nome di — scaldarancio — fu trovato così utile nell'inverno di guerra in Francia; e ritagli di stoffa di lana di qualunque genere. — Tutto materiale che dopo raccolto sarà spedito a Milano, dove verrà sapientemente trasformato nei più svariati modi per riparare i nostri bravi soldati dal tremendo nemico, il freddo.
           Aprite il vostro cuore e l'intelletto alla pietà, alla generosità, o donne abruzzesi, e che questo rinnovato appello, questo grido di necessità, trovi vasta ripercussione e dia copiosi frutti!