I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


I nostri soldati ed il Corriere

           Tutti i soldati, che scrivono al Corriere Abruzzese per inviare saluti ed augurii alle loro famiglie, sappiano che gratuitamente noi curiamo l'invio di una copia del giornale a tutte le famiglie di essi soldati, perchè queste leggano il pensiero affettuoso dei loro cari.
           E poiché ogni giorno sempre più cresce il numero dei soldati associati al Corriere, noi diciamo a tutti questi nostri abbonati: — Quando mandate i saluti da pubblicare, scrivete l'indirizzo delle persone care a cui volete che sia inviato gratuitamente il giornale. Così ai vostri darete una grande consolazione!

           

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           L'alpino Domenico Scurti, il soldato di Fanteria Di Giorgio Michele, l'artigliere da fortezza Francesco Paolone ci scrivono presso a poco l'istessa cosa, e cioè che essi vogliono diffondere di più il Corriere nella Zona di guerra, e ci domandano se diamo loro autorizzazione a raccogliere dichiarazioni d'abbonamento ed indirizzi.
           Mentre ringraziamo i cortesi giovani, a cui auguriamo salute e bene, diciamo loro che raccolgano pure adesioni e ci mandino gl'indirizzi chiari e precisi, per evitare smarrimenti delle copie del giornale.
           Cogliamo l'occasione intanto di invitare quanti attualmente ricevono il Corriere al fronte, di fare quello che i soldati su nominati si propongono di fare. È nostro desiderio di mantenere vivi i legami tra quelli che sono al fronte e le persone ad essi carissime.