I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Quelli che non muoiono

           Al Sindaco di Basciano è pervenuta la notizia della morte di
           Enrico Di Filippo
           caporale del 61 Fanteria, avvenuta sul campo della gloria il 19 ottobre u. s., mentre combatteva valorosamente.
           Il giovane scomparso era ottimo e simpatico cittadino, così la triste notizia ha destato vivo dolore in tutta la cittadinanza bascianese, e tutti si sono recati a fare visita di condoglianza alla famiglia deserta.
           Alle condoglianze di tanti aggiungiamo la parola nostra di sincero conforto, specie al padre dell'eroe, sig. Giuseppe di Filippo che di tanta stima è circondato.
           

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           Nella numerosa assemblea del Comitato di organizzazione civile, tenuta il dì 6 corrente, nella sala del nostro comune, il Comm. Albi, appena ne ebbe notizia dal Presidente, commemorò con bellissime parole il tenente-colonnello cav.
           Aristide Manfrin
           Egli disse che non era ancora spenta l'eco del magnifico discorso con cui, nel Casino teramano, il primo magistrato della nostra città porgeva il saluto augurale ai soldati partenti per il fronte, che, mentre il ricordo di quella bella festa di luce, di fiori, di accoglienze fraterne, era ancora scolpita nell'animo di tutti giungeva come fulmine la triste nuova della caduta sul campo della gloria del tenente-colonnello cav. Aristide Manfrin.
           La figura di quell'eroe era particolarmente cara ai teramani, non solo per le sue virtù eccelse di cittadino e di padre di famiglia, ma sopra tutto perché era il prode comandante di un battaglione quasi tutto composto della balda gioventù d'Abruzzo. Egli era trentino di nascita ed il suo sogno, carezzato da lunghi anni, era il riscatto de' suoi amati fratelli, onde egli moriva col sorriso rivolto ai suoi cari monti natii, ravvolto nel sudario glorioso della bandiera tricolore.
           Rivolgeva quindi, interprete del pensiero di tutti, un fervido commovente saluto alla memoria dell'eroe augurandosi che, la vittoria sorrida radiosa alla nostra guerra e pregava il Presidente di manifestare alla derelitta vedova il profondo, il sincero cordoglio dell'assemblea e della cittadinanza.
           Il Presidente cav. uff. Paris con alata parola si associò coll'assemblea alla proposta del Comm. Albi.
           Pubblicando notizia dell'omaggio reso al soldato intrepido, mandiamo a Lui un pensiero di rimpianto e mandiamo alla sconsolata deserta vedova una parola di conforto ed al tenero figliolo l'affettuoso augurio!