I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


Il saluto dei nostri soldati

           
           Sulle più alte vette nevose Cadorine, sopportando con coraggio i disagi della guerra, delle bufere e della neve, noi alpini, sperando in un prossimo e vittorioso ritorno nella nostra amata terra d'Abruzzo, mandiamo i nostri più cari saluti al Direttore del Corriere, ai nostri genitori, alle nostre spose, ricordandoli sempre.
           LANCI FRANCESCO, Cap.le di Cortino.
           MARCO RODOMONTE, sold. di Teramo.
           DE MICHELE NICOLA, sold. di Cerchiara.
           D'ANGELO DOMENICO, sold. di Bomba.
           VALERIO NICOLA, sold. di Casoli.
           ROSSI ALTOBRANDO, sold. di Mosciano S. Angelo.
           LA BARLA VINCENZO, sold. di Crecchio.
           

* * *


           Domani partiamo per compiere il nostro dovere di soldati italiani.
           Intanto colgo l'occasione per inviare a Lei e alla sua Signora i miei più distinti ossequi, e per salutare gli operai della sua Officina.
           ZOPITO MORELLI, soldato, di Loreto.
           

* * *


           … Scrivo sopra una branda. Mando i miei saluti a tuo cognato Paolino Guanciali.
           Con un abbraccio sono tuo
           ILLUMINATI prof. LUIGI, soldato di Atri.
           

* * *


           Invio l'importo dell'abbonamento semestrale.
           Saluti ed ossequi.
           RICCI FILIPPO, caporal maggiore, di Corropoli.
           

* * *


           Da circa un mese le mandai una cartolina chiedendo l'abbonamento al Corriere e annunciandole che mi trovavo in alta montagna e che appena sceso pel riposo avrei mandato l'importo. Il giornale non mi è mai pervenuto. Ora trovomi all'ospedale, come dall'indirizzo che le do. Mi mandi qui il giornale.
           Con stima, saluto
           DURANTE ALESSANDRO, caporal maggiore alpino, di Castellamare Adriatico.
           (N. Trovo nel registro di spedizione che è stato spedito il numero 1005 del Corriere a Castellammare, Via Mazzini 59. Di quel numero vi mando copia che certo non lo avete letto. Da oggi in poi avrete regolarmente il giornale costà, fino a nuovo vostro ordine. Saluti.)
           

* * *


           A mezzo del suo diffuso e pregiato giornale inviamo alle nostre fidanzate, il saluto di commiato, facendo loro sapere che domani partiamo... per dove la Patria ci chiama.
           TRASOLETTI PASQUALE, soldato di Loreto Apr.;
           ARTURO DI CESARE, soldato, di Collecorvino;
           ANTONIO FERRAMOSCA, soldato, di Penne;
           MORELLI ZOPITO, soldato, di Loreto Apr.;
           SQUARTECCHIA GABRIELE, soldato, di Penne;
           PIERFELICE GABRIELE, soldato, di Collecorvino;
           PILONE DECIO, soldato, di Penne;
           ACCONCIAMESSA ZOPITO, soldato, di Loreto Apr.;
           NORCIA ZOPITO, soldato, di Penne;
           DI MARCO ZOPITO, soldato di Loreto Apr.
           ATTILIO MARCHESE, soldato, di Penne.
           

* * *


           Il caporale maggiore Sacchetti Manfredi, di Notaresco, ci manda un lungo scritto che noi siamo costretti a pubblicare in due volte.
           «Italia mia, ardo per te di gloria! Il tragico e terrorizzante fantasma della guerra nelle sue ingorde spire avvolse, trascinò l'Italia, che, lasciato l'atteggiamento sentimentale di donna incoronata e sognatrice, ritta sulla persona sguainava la spada di purissima tempra contro il barbaro d'Asburgo.
           Ahimè! la guerra è strage, è morte e mentre l'uomo arde di vita, perché legato alla donna amata, viene strappato alla quiete della sua casa per compiere un sacrosanto dovere. É giunta l'ora, la tromba di guerra è squillata per il nord, l'alba è sanguigna nel cielo ed i destini d'Italia si debbono compiere, è d'uopo rintuzzare la tracotanza d'un secolare nemico.
           Eccoci adunque nell'arduo cimento! Il baldo e fiero fuciliere sepolto nella linea delle melmose trincee, l'alpino indomito tra le rupi ed i ghiacciai, l'artigliere fra gli affusti dei suoi cannoni, il bersagliare già pronto all'assalto, il cavalleggero in ardita perlustrazione, il marinaio sulle onde infide, tutti, tutti con nelle vene il sangue di Camillo e di Scipione, sono pronti a sacrificare la giovine esistenza per la gloria più pura e più fulgida della Patria, sublime amore!
           Salute a voi fucilieri, gloria e speranza della patria nostra, salute! Oscuri eroi, dimenticati spesso, sentite intimamente cos'è il vero spirito di abnegazione, conoscete bene le vie dell'eroismo! Salute a voi, o Cimetta, o Manfrini, Sorge, Lucidi e Cervini, guerrieri valorosi e condottieri esperti, quasi i primi su cui si dové posare in fronte, il glorioso serto degli eroi della patria. E gloria, eterna riconoscenza a te, o 123° Regg.to d'Abruzzo, che sotto l'imperversare del piombo austriaco, a palmo a palmo, alla baionetta ricacciasti il nemico numeroso, lasciando fratelli morti e feriti sul campo, piantando sulle alture la bandiera vittoriosa d'Italia. Gloria! Salute!..... Oh, beatissimi voi — Mentre nel mondo si favelli o scriva!»
           SACCHETTI MANFREDI, caporale maggiore, di Notaresco.
           

* * *


           Di ritorno dalla prima linea ho avuto il piacere di ritrovare diversi miei compagni e precettori Abruzzesi sistemati in altri Reggimenti. Fra i secondi ho notato il Sergente Maggiore Frittelli Attilio, promosso Sottotenente per merito di Guerra; fra i primi il Caporale Maggiore Latini Elito anche egli promosso per merito, e il Caporale Di Teodoro Renato. L'Abruzzo forte e gentile ha dato sempre soldati valorosi e sono orgoglioso di essere Abruzzese! Invio a mezzo del suo diffuso giornale, saluti ai parenti e ai compagni!
           Mando l'indirizzo dei due miei Compagni e del sig. Sottotenente, perché inviate loro il vostro periodico:
           Sottotenente Frittelli sig. Attilio, 3. Reggimento Fanteria - 2. Compagnia.
           Caporale Maggiore Latini Elito, 3. Fanteria S. M. 3. Battaglione.
           Caporale Di Teodoro Renato, 3. Fanteria S. M. 3. Battaglione.
           ROMEO FILIPPINI, soldato.