I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


Il saluto dei nostri soldati

           
           Io non ti so dire con quanta e quale soddisfazione abbiamo qui appresa la notizia dell'entrata in guerra della Romenia.
           Era il tocco e l'artiglieria nemica continuava a sfogare la sua rabbia contro le case della città e dei dintorni. Io guardavo e ascoltavo con indifferenza: non sono più coscritto, veh!...
           Ad un tratto un vivace scampanellio mi ha fatto correre al telefono.
           — Pronto!
           — La Rumenia è scesa in guerra con noi!
           Il compagno che mi partecipava la bella e tanto attesa notizia mi pareva preso da un nervosismo strano, nervosismo che come per incanto si è impadronito di me stesso. Non sapevo nascondere l'intima gioia ma volevo sapere di più. Poco dopo un altro scampanellio:
           L'esercito Rumeno si schiera a fianco degli eserciti alleati per combattere chi calpestò ogni trattato per volere asservire l'Europa. Nel salutare i nuovi fratelli d'armi, da Gorizia italiana il nostro sguardo si volga all'orizzonte a cui a gran passi ci avviciniamo, a quell'orizzonte ove, nell'alba vittoriosa d'Italia, dall'onda pura si erge Trieste italiana. — Colonnello Brigadiere Peluso.
           Il nobile indirizzo del nostro Comandante mi ha maggiormente entusiasmato.
           Mentre scrivo - sono le ore 15,30 del 28 agosto - tutti i pezzi delle nostre artiglierie sparano un colpo a testa per salutare i soldati Rumeni, fratelli nostri per sangue, storia, aspirazioni.
           Viva la Rumenia! Viva l'Italia!
           RITUCCI PASQUALE, soldato, di Città S.A.
           

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           Vengo a salutarvi, egregio direttore. Trovomi bene e spero di ritornare sano e salvo. Saluti alla mia famiglia. Saluti agli amici, saluti di cuore al vostro proto Berardo Cialoni. (R. Grazie. Auguri!)
           CIPRI PIETRO, soldato, di Teramo.
           

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           Sto ricevendo il suo pregiato giornale, ma non tutti i numeri che Lei pubblica ricevo regolarmente. Prevedo che lei scrupolosamente spedisce, ma poi non so a chi attribuire la colpa del mancato arrivo alla mia destinazione.
           Sto bene di salute, augurandomi che sempre così sia!
           Mando infiniti ed affettuosi saluti ai miei cari, al sig. Sindaco con l'amministrazione comunale, agl'impiegati del Municipio, agli amici e ai conoscenti. La ossequio cordialmente.
           DI PIETRO FIORE, soldato di Teramo.
           

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           Credo che abbia ricevuto il vaglia. (R. Ricevuto, grazie.) Mi faccia sempre stare in corrente dei numeri che pubblica, ché per mezzo del suo giornale desidero ardentemente di avere notizie del nostro Abruzzo.
           Distinti saluti.
           DI CESARE VITTORINO, soldato.
           

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           Dalle più alte, fredde e nevose vette trentine i valorosi figli d'Abruzzo al grido di W l'Italia, Avanti Savoia! scacciano ovunque, lottando aspramente, il secolare nostro nemico; e, pensando ai loro cari, inviano a tutti i parenti, gli amici e alle fidanzate i più affettuosi baci.
           Mandiamo anche noi saluti ed abbracci e facciamo conoscere che le nostre mitragliatrici non falliscono colpo sull'odiato austro-tedesco, allorquando si presentano di fronte a noi.
           Mandiamo distinti saluti a lei, sig. Direttore, e a tutti di redazione.
           BALDASSARRE ENRICO brigadiere guardie Finanza.
           BUCCI LUIGI, guardia, di Teramo.
           SCARDECCHIA MARINO, guardia, di Tortoreto.
           CARDARELLI NICOLA, guardia, di S. Salvo.
           

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           Mandiamo affettuosi saluti alle nostre famiglie, ai parenti, alle fidanzate, agli amici, a lei, Sig. Direttore.
           BERGAGNI FRANCO, caporale, di S. Stefano, (Basciano)
           DI DOMINICIS PASQUALE, soldato, di Basciano,
           DI MARCO VINCENZO, soldato, di Castellamare.
           RAFFINI LUIGI, soldato, di Collecorvino.
           

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           Ho ricevuto i giornali e ti sono veramente grato dell'affettuosa premura.
           Ti saluto con affetto. (R. Al caro amico vivi augurii!)
           DE MARCO ADOLFO, capitano medico, di Teramo.
           

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           Il suo gradito giornale mi giunge con regola. Il mio amico D'Antonio Gennaro non riceve da un mese il giornale.
           Egli ha l'istesso mio indirizzo. (R. D'Antonio non ha notificato il suo nuovo indirizzo e noi abbiamo spedito il giornale secondo il vecchio).
           Prego di mandare il mio preciso indirizzo per mezzo del giornale ai cari compagni lasciati a Tobruk, ai quali penso spesso con affetto. Assicurateli del mio ottimo stato di salute. (R. Ai nostri cari abbonati di Tobruk facciamo noto che l'indirizzo del bravo soldato Di Pietro Giuseppe è il seguente: 98. fanteria, 9. Comp., 48. Divisione.)
           Mando tanti saluti, sig. Direttore, a lei e ai bravi operai della sua officina. (R. Contracambio i saluti anche a nome dei giovani tipografi).
           DI PIETRO GIUSEPPE, soldato, di Penne.
           

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           Dal Corriere apprendo che il mio amico e compagno di collegio Adelchi Capriotti, trovasi sotto le armi.
           A mezzo del tuo giornale, lo pregherei a volermi scrivere e farmi conoscere il suo indirizzo.
           A lui, i miei più affettuosi e fervidi pensieri ed auguri!
           Distinti saluti
           MARIO ROMANI, soldato Eliografista al forte Perrone, (Cirenaica) Tobruk.
           (R. L'amico Capriotti attualmente è allievo ufficiale a Modena, Scuola Militare, 9. Compagnia. Nel passati giorni, fino al 9 c. m., è stato al campo dei Bagni di Porrette. Resterà in Modena fino al 25 settembre perché, come saprà il dispaccio 29-8-1916 disponeva che il corso allievi ufficiali di complemento abbia termine proprio il 25 settembre. Le farò conoscere in quale reggimento verrà destinato.)
           

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           Mi è giunto il tanto desiderato giornale, e mentre le esprimo i miei più vivi ringraziamenti la prego di volermi inviare qualche arretrato e regolarmente quelli in corso. Sono in regola? (R. Ella è perfettamente in regola fino al 31-12-1916).
           Il giorno 23 luglio u. s. due miei amici mi incaricarono di abbonarli al suo giornale ed io, senza indugio, spedii le lire sei; ma ecco che il vaglia si smarrisce per l'affondamento del postale Letimbro. Maledetta l'Austria!
           Oggi stesso detto vaglia è stato rinnovato e mi auguro che le perverrà unito alla presente. Ecco i due nuovi abbonati: Lelii Flaminio, Valeriani Pietro. (R. Al caporale Lelii e al soldato Valeriani mandiamo già il giornale dai primi di agosto. Il vaglia non è pervenuto).
           Alle nostre famiglie dilette, ai nostri amici sinceri pensieri e saluti da Tobruk.
           DI MONTE SABATINO, caporale, di Controguerra.
           

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           Ossequii infiniti
           CAMPANELLA MARIO, sottotenente, dì Teramo.
           

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           Noi soldati abruzzesi preghiamo il sig. Direttore di far sapere a mezzo del suo diffuso giornale, alle nostre famiglie, alle fidanzate, ai parenti ed agli amici tutti che godiamo ottima salute.
           La dichiarazione di guerra dell'Italia alla Germania e della Romania all'Austria ci empie di gioia il cuore perché in questo modo si potrà avere una vittoria più strepitosa sull'infame nemico e un presto nostro ritorno fra le braccia dei nostri cari che ci aspettano ansiosi.
           Non abbiamo parole, sig. Direttore, per ringraziare della tanta sua Gentilezza.
           Ci firmiamo.
           PILONE DECIO, caporale, di Penne.
           DI PIETRO GIUSEPPE, soldato, di Montorio.
           ARCANGELIS DOMENICANTONIO soldato, di Fano A.
           CIOSCHI LUIGI, soldato, di Teramo.
           DI PIETRO GAETANO, soldato, di Teramo.
           DE FABRITIIS GUIDO, soldato, di Teramo.
           D'ADDAZIO NICOLA, soldato, di Penne.
           

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           Dall'Adriatico mare ove si culla blandamente la forte corazzata che mi porta verso i maggiori trionfi d'Italia nostra, invio alla cara famiglia ed agli amici tutti saluti e pensieri cari.
           A lei auguri di ogni bene.
           SFORZA REMO, volontario nella R. Marina, di Teramo.
           

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           Le invio dalle più alte vette del Trentino, dove i figli d'Italia si fanno gran onore, i più fervidi saluti!
           CORRADI FRANCESCO, R. G. Finanza, di Teramo.
           

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           Ricevo regolarmente il suo Corriere. Le sono grato del cortese interessamento. Si abbia molti e molti cordiali ossequi!
           SCARZELLI PIETRO, sottotenente, di Teramo.
           

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           Prego V. S. perché si compiaccia di dirmi il prezzo dell'associazione al suo giornale, essendo mio desiderio vivissimo di divenirne abbonato. (R. Un anno, per i soldati, lire sei; per metà anno lire tre.) É mio vivo desiderio di conoscere le notizie della nostra provincia.
           Sono in attesa di un suo sollecito riscontro. (R. Vi spediamo i più recenti numeri.)
           CAPACCHIONE ACHILLE, soldato.
           

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           La prego di spedirmi da oggi in poi il giornale Corriere Abruzzese. Nel sito ove mi trovo è impossibile fare il vaglia. Vuol dire che potrà rivolgersi a casa, oppure aspetterà il mio ritorno per la licenza invernale. (R. Noi abbiamo spedito sempre, secondo sua lettera del 15-1-1916, a Rivanazzano, presso Voghera, e credevamo chi vi pervenisse il giornale. Sta bene. Muteremo l'indirizzo. Saluti, augurii caldissimi!)
           Per mezzo del Corriere saluto parenti e amici.
           GUERRIERI ALFONSO, soldato, di Teramo.
           

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           Ricevo puntualmente il suo caro giornale, che leggo con tanto piacere.
           Rimetto tanti affettuosi saluti a tutti i miei cari di famiglia e assicuro del mio ottimo stato di salute. Un saluto speciale a lei, sig. Direttore.
           DI ATTANASIO BERARDO, soldato, di Teramo.
           

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           Mentre più fervono i combattimenti per il saldo possesso delle ultime vette conquistate alla patria e mentre sempre più con ansia attendiamo non i colpi di maglio (è troppo tedesco!) ma la geniale vittoria completa delle nostre armi, Le invio un caldo ed affettuoso saluto, col grido augurale di Viva l'Italia!
           Che la data fatidica dell'anniversario patrio possa vedere quest'Italia, quale il poeta lo sognò e lo cantò nei suoi versi immortali. Questa è la certezza di noi combattenti, questo sia l'augurio di voi tutti rimasti alle fecondi opere di pace, questo sia il desiderio di quanti si son nascosti quivi gridando ed incitando alla guerra liberatrice.
           NANNI avv. NINO, sergente, di Teramo.
           

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           Dalle lontane terre libiche, da Tobruk, mandiamo i più cari saluti alle nostre care famiglie, ai parenti, agli amici! E inviamo i più cari saluti ai nostri compaesani e amici, che si trovano al fronte o in Albania e nelle colonie.
           FIMA ROCCO, caporale, di Montorio al V.
           

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           Saluti da Tobruk!
           TARQUINIO ROCCO, sol., di Torre dei Passeri.
           

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           Desidero sapere se vi è pervenuto il vaglia. (R. È pervenuto. Siete in regola fino al 31-12.)
           Saluti dal fronte a tutti di mia famiglia
           DI GIANDOMENICO ABRAMO, caporale, di Teramo.
           

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           Da qualche mese sono privo del suo pregiato giornale. Ne sono molto addolorato, perché in questo modo mi vengono a mancare notizie della cara Teramo. Il giorno otto agosto le inviai un vaglia di L. 3,00 quota di abbonamento del primo semestre.
           Non so se l'abbia ricevuto. (R. Credete pure che la spedizione vien fatta scrupolosamente, e non sappiamo cosa pensare per questo smarrimento. Pervenne la cartolina-vaglia. Grazie. Vi mandiamo alcuni numeri arretrati. Se vi è consegnato il presente numero, scriveteci.)
           Saluti ed ossequi dal vostro
           STANCHIERI FRANCESCO, soldato, di Teramo.
           

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           Con vero piacere qui in Tagiura di Tripoli mi è pervenuta la vostra cartolina di cui molto vi ringrazio. Mi perviene sempre il Corriere, e ogni volta è causa a me di vivo piacere. Vi prego di spedirmelo sempre. Fatemi sapere il costo dell'abbonamento per il futuro anno (R. L'abbonamento al Corriere costa L. 10, ma per i soldati L. 6).
           Noi abruzzesi stiamo qui molto bene.
           Abbiatevi i miei saluti e vi prego di salutarmi i miei genitori, gli amici, i parenti.
           GIANSANTE RAFFAELE sol., fuciliere, di Carpineto Nora.