I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


Una lettera del Tenente Taraschi

           
           Si parla ancora nella città della falsa notizia della morte del tenente Guido Taraschi, e tutti si domandano come fu possibile l'errore.
           Noi informammo, in uno dei passati numeri, che dall'Ufficio del Comando del 51. Fanteria di linea era pervenuto al Sindaco di Teramo regolare partecipazione di morte del Tenente Taraschi e riproducemmo la lettera in cui si diceva che la morte gloriosa era avvenuta il 18 agosto per grave ferita alla testa riportata in combattimento sul basso Isonzo.
           Alla lettera era regolarmente alligato l'avviso ufficiale di morte, rilasciato dal Consiglio d'amministrazione del Reggimento, in cui si diceva che il tenente Guido Taraschi, figlio del fu Andrea Bartolomeo e della fu Pompa Consiglia, della classe 1888, era mancato ai vivi, e si aggiungeva perfino che egli aveva lasciato lire 470.45, carte personali e cassetta militare.
           Non descrivemmo, nè descriveremo il dolore inenarrabile della sorella del Taraschi signora Elisabetta in Marconi, nè dei parenti e degli amici!
           Ci domandammo come mai il Comando di un reggimento possa cadere in tanto errore, e pregammo l'istesso Taraschi perché si fosse compiaciuto di spiegarci come mai si sia potuto generare l'equivoco.
           E il tenente Taraschi si è affrettato a scriverci la seguente lettera:
           
           Alla vostra cortesia e gentilezza sono molto grato.
           Sino ad ora dal vostro giornale solamente ho appreso tutti quei particolari, che per un momento fecero credere vera la notizia della mia morte. Non vi dico con quanto stupore ho letto le notizie da voi pubblicate; sembrami veramente strano come siasi potuto generare un equivoco così pieno di gravità.
           lo credo che all'ufficio d'Amministrazione del ... Fanteria debba attribuirsi l'equivoco, poiché esso ha rilasciato il mio atto di morte, magari su comunicazione del ... Fanteria, al quale, peraltro, non mai appartenni.
           Ma, pertanto, è da notarsi che già da parecchio tempo io non fo più parte del 51., perché trasferito effettivo nel corpo Mitraglieri, e quindi, non figurando io più sui quadri del ... Reggimento, credo non spettava ad esso Reggimento fare comunicazioni che mi riguardassero, ma bensì al Deposito dell'attuale mio Reparto.
           E del ... Fanteria? Come mai in questo Reggimento figurava il mio nome? E come mai esso ha dato la falsa notizia al … ? Mistero! Ho già scritto al Comando del .... Fanteria per conoscere tutte le circostanze, che determinarono il grave equivoco, ed io spero di poter tra breve essere a conoscenza della vera ragione dell'errore.
           Intanto una sola cosa è verissima: ch'io sto e sono stato sempre bene.
           Se la falsa notizia non mi avesse fatto pensare al grande dolore ch'essa procurava ai miei cari, non me ne sarei preoccupato e vi avrei riso sopra, senza neanche curarmi di una smentita; ma il guaio è che, ne converrete anche voi, simili tristi notizie possono portare delle dolorose conseguenze in seno alla famiglia ed a persone care, ed appunto per questo io non so ancora reprimere il mio vivo sdegno!
           Comunque, il tragi-comico fatto è degno dell'archivio della mia avventura e movimentata vita; esso, che mi ha procurato in anticipo un elogio funebre e dei requiem aeternum, mi sarà di augurio, ne sono sicuro, per i prossimi nuovi cimenti!
           Al Sig. Sindaco ed a voi i miei ringraziamenti. Sono commosso e riconoscente per le belle parole. Agli amici tutti, che mi ricordarono con affetto e che provarono... per la mia dipartita un fraterno dolore, invio di tutto cuore un caldo saluto.
           Abbiatemi sempre per il vostro dev.
           GUIDO TARASCHI
           
           Le osservazioni che il Tenente Taraschi fa sono giuste; ma il mistero resta, e la curiosità di sapere come fu possibile tanto equivoco, permane.
           Facciamo ancora una preghiera all'amico Taraschi: se egli dovesse venire a trovare il filo di questa intricata matassa si compiaccia di farcene parola, perché i lettori sappiano come e perché fu possibile dare per morto chi, malgrado i continui incessanti e gravi pericoli, è pieno di salute, come se da fortuna preso sotto le sue protettrici ali.
           E sia così ora e sempre!