I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1917


I valorosi. Rinaldo Ambrosi

           
           Alcune settimane or sono tornò a Teramo il soldato Ambrosi Rinaldo, e subito si seppe che egli aveva ottenuto la medaglia d'oro belga. Domandato da noi per quale speciale considerazione egli era stato insignito di si alta onoreficenza, egli raccontava che certo avevano i superiori voluto premiare i suoi atti di coraggio, e, tra tanti, questo.
           Fatto una notte prigioniero con gli altri componenti di una pattuglia, era stato per otto giorni nella zona nemica, e poiché tutti fingevano d'essere contentoni della loro sorte, così non furono internati e venivano adibiti a servizii di cucina e di trasporto di viveri alle prime linee. Godevano di molta libertà. Una notte egli disse ai suoi compagni di prigionia: - Siete disposti a seguirmi? Torneremo infallantemente tra i nostri. - Quattro risposero di si, gli altri dissero di non volersi esporre a tanto pericolo. Emozionantissima fu la fuga. Passarono felicemente attraverso le seconde linee; ma quando si gettarono a corsa disperata oltre la prima linea di trinceramenti, furono veduti da una sentinella, che incominciò a tirare colpi acceleratamente; poi fecero fuoco anche i soldati dalle trincere.
           Egli percorse In un baleno i duecento metri che erano tra le linee austriache e le nostre, e quando piombò in un nostro camminamento non si trovò d'intorno che uno solo dei tre suoi compagni. Molto probabilmente gli altri due erano caduti vittime del piombo austriaco.
           Al Sindaco della città di Teramo, che aveva chiesto al Comando della 1a Armata notizia intorno alla concessione data al soldato Ambrosi Rinaldo il comandante dello Stato Maggiore ha risposto che il soldato Ambrosi Rinaldo, di Teramo, fu proposto per la medaglia militare belga per i seguenti motivi: a.) Ferito una prima volta a Campomolon nel maggio 1916 leggermente; b.) Ferito nel giugno dello stesso anno alla mano sinistra al Monte Cengio, continuava a combattere fino a che non fu colpito di nuovo e piuttosto gravemente; c.) Ritornato al Reggimento continuò a distinguersi per ardimento e slancio. E certamente il fatto da noi sopra narrato è prova dell'ardimento del soldato Ambrosi Rinaldo a cui mandiamo felicitazioni ed augurii.