I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1917


Il saluto dei nostri soldati

           
           Caldo legame di amore, tra la terra d'Abruzzo e le terre d'Italia e le terre redenti e quelle d'Albania e le colonie e la lontana Macedonia è il Corriere Abruzzese che ai tanti fratelli nostri porta la parola vivente delle città e dei paesi degradanti dai monti al mare, e alle famiglie, trepide nell'attesa e nell'augurio del ritorno dei cari, reca il saluto di questi che hanno un solo desiderio: tornare redimiti di gloria!
           Tanto veicolo di amore - che riesce sì caro ai nostri eroi combattenti - forma il nostro orgoglio, e, dal reciproco scambio di calorosi sentimenti, noi tragghiamo il fervido auspicio per la fortuna e la grandezza della nostra Patria, della nostra Italia adorata!
           Commosso saluto e ringrazio quanti ricordano da lontano la mia persona e col pensiero stringo tutti in un grande, affettuosissimo, fraterno abbraccio!

           T. B. S.
           

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           Gradisca, egregio Direttore, i miei migliori augurii, e voglia porgere i cordiali saluti ai cari di mia famiglia, ai quali spessissimo da quelle terre libiche si porta con dolcezza il mio pensiero nostalgico!
           FORLIZZI ROCCO, caporale, di Loreto Aprutino.
           

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           Da venti giorni, illustre Direttore, non ricevo il suo amato giornale. Voglia essere compiacente di farmi sapere come ciò avviene. Saluti dal caro tenente Camillo Pepe. (R. Il Corriere va alla VIII Armata e non alla III. E' errore di stampa o avete mutato Armata? Ad ogni modo faremo la correzione e manderemo arretrati. Una stretta di mano a Lei e al caro tenente Pepe.)
           CARPENTI GIUSEPPE, sergente Genio
           

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           Molti cordiali saluti a Lei, Direttore! (R. Ricambio con vivo affetto.)
           SCARZELLI PIETRO, tenente, di Teramo.
           

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           Ricevo e leggo, caro Stoppa, il tuo bel Corriere, e bene per le tue tirate ai diarroici! Io sto bene e di buon umore. Qui si fa la guerra: non si chiacchiera!... Ossequi! (R. Giunga al valoroso maggiore cav. Zina il nostro saluto, che è senso di ammirazione per i suoi alti sentimenti di italianità e per le sue eminenti qualità militari. Facciamo nostro il rimprovero agli imboscati, cioè a quelli che non andarono ove si fa la guerra.)
           ZINA GIUSEPPE, maggiore degli Alpini, di Roma.
           

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           A lei, ill.mo sig. Direttore, al caro Polidori, agli amici tutti ed alla bella Teramo saluti affettuosi.
           CORDONI GAETANO, bersagliere, di Teramo.
           

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           Distinti saluti all'egregio direttore del Corriere. (R. Ricambiamo con animo grato.)
           PENSIERI UGO ADOLFO, capitano del genio, di Montefino.
           

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           Dal fronte inviamo saluti cari alle famiglie, alle fidanzate, agli amici!
           Saluti alla gentile Casa del Corriere.
           DI CARLO FRANCESCO, ciclista di Torricella Sicura.
           TERENZI NICOLA, sergente, di Città S. A
           

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           Mando i più fervidi saluti alla mia famiglia e a tutti i parenti, da Tobruk italiana.
           Saluti a tutti i miei compagni partiti di qui e che ora combattono eroicamente nelle terre redenti. (R. Purtroppo tanti passeggiano per le vie della città, compresa Teramo, dopo aver tanto predicato la necessità di ricongiungere le terre irredenti.)
           MANSUETI FIORAVANTI, soldato, di Loreto Aprutino.
           

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           Dal fronte mando tanti saluti al Direttore del Corriere, al quale faccio sapere che con molto piacere ho letto nel suo giornale, qui tanto rinomato, l'articolo contro gl'imboscati Pennesi. Mando a lui ringraziamenti di tutto cuore! (R. Si! Noi grideremo sempre contro la piaga degli imboscati, dannoso esempio di fiacco amor patrio e di viltà!)
           DI PIETRO GIUSEPPE, caporale, di Penne.
           

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           Tanti saluti affettuosi al Direttore del Corriere. lo sto sempre bene, e.... (Censura).
           BEDUCCI VINCENZO, sottotenente, di Loreto Aprutino.
           

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           Caro Stoppa, accetta i miei cordiali saluti e fammi qui raggiungere dal tuo pregiato e caro giornale.
           SABATINI PIETRO, tenente medico, di Collecorvino.
           

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           Ricordando con affetto le nostre care terre d'Abruzzo inviamo noi sottoscritti soldati del 2° Genio sentiti saluti ai nostri genitori, fratelli e parenti e fidanzate da questa gloriosa terra del Trentino. (R. Gloria ai giovani eroi che sul Trentino sventolano il tricolore!)
           Con stima riveriamo il Direttore del simpatico Corriere.
           GIOVANETTI ANTONIO, caporale di Loreto Aprutino.
           PEDICONE VINCENZO, soldato, di Teramo.
           DI FABRITIS MARIO, soldato, di Teramo.
           DI FERDINANDO GIUSEPPE, soldato, di Teramo
           DI FONZO UMBERTO, soldato, di Castellamare Adriatico.
           RAPAGNETTI FIORAVANTE, soldato, di Silvi.
           PROTERRA FIORAVANTE, soldato, di Silvi.
           CAMILLETTI BERARDO, soldato, di Montepagano.
           PALUMBI ANTONIO, soldato, di Rosburgo.
           IPPOLLITI INNOCENTE, soldato, di Castelbasso.
           FALINI LUIGI, soldato, di Ripattoni.
           

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           Il giornale arriva regolarmente. Mando saluti al Direttore e a tutta la redazione del Corriere.
           Ossequio con cuore affettuoso la mia famiglia, i parenti, gli amici.
           Un saluto speciale al dott. Raffaele Verrotti.
           PATELLI GIUSEPPE, soldato, di Penne.
           

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           Le scrivo dall'Albania. Dopo aver trascorso diversi giorni a Taranto e a Brindisi potei alfine imbarcarmi e giungere sano e salvo al mio reparto. La ringrazio, egregio sig. Direttore, delle gentilezze usatemi durante la mia licenza. I miei ossequi.
           VERCESI PIETRO, caporale, di Dronero.
           

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           Vi saluto di cuore, egregio direttore, e vi prego di inviarmi costantemente l'accreditato Corriere dove trovo tanta vita della nostra cara regione.
           CAMPANELLA ALBERTO, soldato, di Teramo
           
           

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           Saremo presto in licenza e verremo a visitarla in Teramo, caro Direttore. (R. Vi aspettiamo con piacere.)
           Da Tripoli italiana inviamo i più cari saluti ai commilitoni abruzzesi che combattono al fronte, in Albania, in Macedonia. Salutiamo le nostre famiglie e quei tali . . . bene imboscati!
           GIARDETTI PIETRO, soldato, di Pietracamela.
           DI FORTUNATO MARIANO, caporale, di Villa Fioli.
           

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           A Lei un gentile pensiero. Sto bene. Affettuosamente mando saluti cari. (R. Grazie, amico.)
           MORRICONI ALFREDO, tenente, di Teramo.
           

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           Vivissime congratulazioni e cari saluti.
           MARCOZZI RODOLFO, di Teramo
           

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           Arrivederci presto! Affettuosi saluti.
           STAGIONI avv. PASQUALE, sergente di Loreto Aprutino.
           

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           La saluto distintamente, ill.mo sig. Direttore.
           BATTISTONI MARIO, cap. Furiere, di Rosburgo.
           

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           Tra qualche mese avrò modo di salutare tutti gli amici; comunque anticipo saluti a tutti, e tu abbiti i miei migliori augurii. (R. Al caro amico una stretta di mano, nella speranza di rivederlo presto.)
           DI PASQUO avv. GIOVANNI. cap. magg., di Teramo.
           

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           Per la terza volta sono ferito. Adesso al ginocchio destro. Sono nell'ospedale militare nel Viale Brianza, di Milano. Qui resterò poco e verrò presto ad un ospedale del nostro Abruzzo. (R. Augurii, augurii di sollecita guarigione.)
           PRESUTTI ALBERTO, tenente.
           

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           Dalle nuove terre conquistate giunga gradito al Direttore del Corriere il mio cordiale saluto! (R. Grazie di cuore, amico carissimo; e sempre avanti per la nostra Italia!)
           CONSALVO TITO, capit., di Vasto.
           

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           Noi figli del forte Abruzzo da queste lontane arene Africane inviamo saluti ai cari fratelli combattenti al fronte trentino, carsico, macedone; alle nostre famiglie, ai parenti, agli amici, alle fidanzate.
           Uno speciale saluto all'ottimo capitano Barbara Giovanni e al tenente Flaminio Nazzareno che sono al fronte, ed auguriamo ad essi buona fortuna.
           Un vivissimo saluto a voi, sig. Direttore del diffuso Corriere Abruzzese, dai seguenti soldati abruzzesi tutti appartenenti al 2. Battaglione Volontarii della Libia.
           Il soldato Di Fortunato Mariano desidera sapere se è pervenuto l'omaggio di un pacco di datteri alla Redazione del giornale, (R. È pervenuto, e scrivemmo sentitamente ringraziando per tanto atto gentile. Rinnoviamo l'attestato del vivo gradimento.)
           PICCIONE GIULIO, di Civitella del Tronto.
           PIERINO ANTONIO, di Piccianella
           DI CARLO FRANCESCO, di Cappelle sul Tavo.
           D'ANGELO VINCENZO, di Torre de' Passeri
           GIARDETTI PIETRO, di Pietracamela.
           DI FORTUNATO MARIO, di Villa Fioli.
           

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           Tanti distinti saluti, sig. Direttore. Noi le saremo grati se si vuole compiacere di pubblicare nel suo giornale i cordiali saluti dei sottoscritti alle proprie famiglie e agli amici della fronte tridentina.
           SAVINI RAFFAELE, caporale, da Notaresco.
           COLLEVECCHIO ASCANIO, sold., di Notaresco.
           

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           Mille e mille augurii all'egregio Direttore del Corriere!
           Ora mando i miei saluti alla mia famiglia e ai cari parenti e a tutti i miei compagni d'armi che combattono eroicamente nelle nostre terre redenti!
           Saluti ai soldati partiti qui da Tobruk per raggiungere il fronte!
           MANSUETI FIORAVANTI, soldato, di Loreto Aprutino.
           

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           Eccomi di nuovo al fronte: saluti al Direttore! (R. Augurii cari, infiniti!) Le rimetto il mio nuovo indirizzo in attesa del suo gradito giornale che da parecchio non leggo. (R. Spediamo gli arretrati.)
           ROMANI OSCAR, tenente, di Teramo.
           

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           Dal Carso, ove giornalmente si svolgono vittoriose azioni per le armi nostre, giungano a Lei, egregio Sig Direttore, ai parenti, agli amici cari d'Abruzzo il mio pensiero e i saluti. (R. All'ufficiale valoroso e cortese contracambiamo il saluto gentile e gli facciamo i più caldi auguri!)
           TRIPOTI ABELARDO, tenente mitraglieri, di Teramo.
           
           Ostracismo da tutti a chi ingannò il popolo invitandolo a correre per la difesa della Patria là dove egli pavido mancò.