I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1918


I valorosi

           
           Luigi De Riseis
           Due mesi e mezzo or sono pubblicammo un articolo in lode di Luigi De Riseis, guardiamarina pilota di idrovolante, figlio del barone Arturo, capitano di Vascello il cui nome è legato al raid dei Dardanelli.
           Ricordammo che gli era stata concessa una medaglia di bronzo, per avere a Latisana il 5 novembre 1917 efficacemente bombardato un ponte costruito dal nemico. Attaccato da cinque apparecchi avversarii, che riuscivano ad abbattere il suo caposquadriglia, egli, manovrando risolutamente, in un contrattacco volgeva il nemico in fuga.
           Ricordammo anche un solenne encomio rivoltogli dal Ministro della Marina per avere, in condizioni atmosferiche eccezionalmente avverse e con freddo intensissimo, eseguita una ricognizione nel golfo di Trieste, intesa a constatare la presenza di navi nemiche, recando utili informazioni al comando ed incontrando durante la missione difficoltà gravi, superato con abilità e manifesto spirito di iniziativa.
           Ora il Foglio d'ordini del Ministero della Marina, in data 29 marzo 1918 ha pubblicato la seguente motivazione di medaglia d'argento concessa al giovine guardiamarina di Casa De Riseis:
           «Instancabile e ardito, come osservatore prima e poi come pilota d'idrovolante, eseguì numerose azioni di bombardamento sul nemico, affrontando con singolare calma e serenità il fuoco nemico che più volte colpì il suo apparecchio.»
           Mandiamo fervidi augurii al caro giovane e ci rallegriamo di lui con il venerando suo zio Barone Giuseppe De Riseis, senatore del Regno, amico nostro caro e non della ventura.