I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1918


I nostri soldati al “Corriere”

           
           Da Trento italiana vestita del tricolore nel giorno trigesimo della sua liberazione, vicino alla tomba del Battisti martire della libertà invio colle lagrime di commozione per la realtà di un sogno da tanti anni sognato, un saluto fervido a voi amici che non siete qui a vivere quest'ora di felicità!
           Dal monumento di Dante il 3 dicembre 1918
           CINGOLÀ GUERINO cappellano militare.
           

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           Buone feste natalizie e ottimo nuovo anno!
           VERCESI PIETRO, caporale in Albania.
           

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           Saluti cordialissimi da Insbruck!
           Tenente COSMO GIOVANNUCCI, del 123 Regg. Fanteria.
           

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           PORTO SAID 11-12
           Come sapete, io mi trovo a Porto Said da parecchi mesi, presso il Comando Base Italiano, e vi ho dato spesso notizie e notizie dell'Egitto. Ora voglio dirvi che il giorno primo Novembre, con un gruppo di soldati libici qui di stanza fui inviato al Cairo, per l'inaugurazione di un monumento ai soldati italiani caduti in Palestina. Fu quella una commemorazione indimenticabile.
           Rimanemmo a Cairo per quattro giorni, accolti meravigliosamente dalla colonia italiana. Fra i molti italiani trovai, per caso, una vecchia abruzzese di Mutignano, dalla quale ebbi delle grandi accoglienze.
           Durante quei quattro giorni giunsero i fonogrammi delle nostre vittorie e dell'occupazione di Trieste. Non vi descrivo la indicibile gioia di noi soldati e di tutta la Colonia. Il cuore dell' Italiano sente maggiormente l'affetto per la propria patria, quando egli ne è lontano!
           Mi è pervenuta la vostra, sig. Direttore, e mi ha fatto molto piacere.
           Ho letto qui con vera commozione tutto il numero del Corriere dedicato alla povera estinta signorina Finette Rocco, ed ho letto il vostro sentito discorso. Povera signorina, come doveva essere bella e buona! Oserei mandare anch'io alla desolata famiglia del Prefetto di Teramo vive condoglianze da questo lontano Egitto ove è giunta l'eco della grave sciagura e delle virtù della scomparsa signorina!
           Con molta probabilità pel nuovo anno, potrò essere costà in licenza, dopo tanti anni di lontananza. Passando per Teramo adempirò al dovere di venirvi a salutare.