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Palizzi Filippo
Napoli (16-9-1899).

Filippo Palizzi si è spento testé serenamente nella sua villa a Posillipo nella tarda età di ottant'anni. In questi ultimi tempi egli si occupava ancora alacremente dell'insegnamento artistico nell'Istituto napoletano di belle arti, ed ha atteso con giovanile ardore a mantenere una promessa fatta alla sua città natale, per la quale ha dipinto l'Agnus Dei. Quando l'anno scorso questo quadro fu esposto a Napoli, la stampa italiana sembrò scossa, e sciolse inni di ammirazione al poderoso lottatore, al grande antesignano dell'arte contemporanea, che in età così avanzata aveva ritrovato tanta vigoria di colore e tanta profondità in un soggetto affatto diverso dal genere d'arte, a cui egli aveva atteso nella sua lunga carriera di pittore animalista e paesagista. Eppure pochi anni prima, nell'occasione del munificente dono che il Palizzi volle fare alla Galleria d'arte moderna romana, da una critica battagliera ed audacemente simpatica, si volle con vera irriverenza far notare che l'avvento del verismo nell'epoca contemporanea, è un fatto riflesso e ritardato, e che l'opera palizziana si era limitata allo studio ristretto degli animali e del semplice paesaggio. Oggi dopo soli sette anni da quel periodo di accusa, dopo che questa critica è riuscita quasi perfettamente a preparare il terreno alla nuovissima comprensione dell'arte, dopo che il bisogno di un sustrato ideologico è giunto a costituire una nuova necessità nella concezione artistica più rispondente alla vibrante, e cosmopolita anima contemporanea, oggi l'opera di Palizzi prende il suo posto glorioso nella storia artistica italiana. In altro scritto (La sala Palizza - Teramo 1893) esponemmo anni ora sono con una certa diffusione la vita del pittore, avendo di mira lo studio del suo

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