[Elenco dei Nomi]

(...segue) Marozzi Nicola
patriota, politico, Teramo (17-10-1900)

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la latitanza di 11 anni. Gli aneddoti della sua latitanza sono molti e bisogna dire che talvolta una mano misteriosa proteggesse questi naufraghi della libertà! A Città S. Angelo, il nostro Nicola, perseguitato dai gendarmi, potè ricoverarsi nella casupola di un contadino, il quale, preso da pietà per il povero fuggiasco, e vedendo avvicinarsi i gendarmi, lo fece mettere sotto la coltre del letto in cui giaceva la propria moglie puerpera. I gendarmi si guardarono bene dal toccare il letto della puerpera. Ma a Colonnella, dove rimase molto tempo, e trovò i suoi salvatori più intelligenti e solleciti in quei tre fratelli Montori Luigi, Giuseppe e Raffaele, veri pionieri della libertà in quelle contrade, Nicola Marozzi ebbe l'incontro più soave della sua vita, il 14 ottobre 1851. Egli era in attesa di un passaporto per Genova che gli doveva procurare un impiegato pontificio, che poi finì anch'egli nella galera, e conobbe una bella e buona fanciulla, Colomba Montori, il cui carattere soavissimo non poteva non colpire il profugo infelice. Da quel momento le due anime si legarono per non disgiungersi mai più, neppure oggi che la tomba divide i due conjugi. Egli promise di sposarla in tempi migliori, e la sposò nel 1860, dopo che la Costituzione del giugno detto anno, data da Francesco II ai popoli delle Due Sicilie, ridonò la libertà a tutti i condannati politici. Da quel tempo, Nicola Marozzi si dié alle cure della famiglia, ma continuò a servir la patria ingaggiandosi col battaglione Delfico per la repressione del brigantaggio nel nostro circondario e n'ebbe il grado di capitano; non dimenticò la politica, in cui fu monarchico liberale sempre, non trascurò la civica azienda, nella quale fu per parecchi lustri consigliere comunale, e per alcuni anni, sotto il sindacato di Settimio

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