[Elenco dei Nomi]

Giordano
insegnante (23-4-1925)

Ricordando un maestro — Dopo il professore Zatti, il professore Giordano. A poco a poco, quelli che sono stati i miei primi sagaci ed umili maestri di vita scompaiono lasciando in me il rimpianto e la nostalgia delle loro voci affettuose; e la disperata certezza di non poterli rivedere più, qui, accanto, ad insegnarmi «come l'uom si eterni» non nella mente dei suoi simili, che è volubile, ma in quella di Dio che aura e che non muore mai. Così, mentre il professore Zatti, indulgente, mi consigliava sulla migliore scelta dei libri da consultarsi per i miei ingenui tentativi di critica; il professore Giordano mi seguiva passo passo, incoraggiandomi, nell'apprendimento aspro e tormentoso del greco. Ora che molti sogni d'oro son dileguati e molte chimere spente, ma che tuttavia mi urge nell'animo l'ansia di cose belle e non vane, torna la carezza lieve d'una vespertina luce di settembre, allorché tutto era ardore e fede, e tutto gioia e baldanza, e mi sembrava che le poche rondini attardantisi nell'opalino cielo d'autunno strillassero per la mia lietezza e per la pienezza della mia adolescenza vogliosa. — ...Nell'attimo, terminavo appena di leggere la traduzione di un non troppo facile, nè troppo limpido esercizio dal greco. Pure, quanta serena grazia mi era parsa scoprire fra rigo e rigo di esso: come m'era sembrato d'amarlo l'autore, sebbene l'ignorassi, anche attraverso, anzi, proprio per le difficoltà che il testo mi opponeva all'intendimento della sua saggezza e della sua bellezza segreta! Il professore Giordano, seduto nel vano della finestra aperta, aveva ascoltato ferme e senza interrompermi, la lettura. Il viso era rivoltò al cielo e gli occhi fissi nel vuoto che non vedevano. Come s'accorse che non parlavo più ed attendevo il suo giudizio,

(segue...)