Guido Martella Campione Universitario Mondiale di Pugilato
(1939)


Guido Martella Campione Universitario Mondiale di Pugilato 1939

Il pugile-artista Guido Martella

Ingrandimento


Guido Martella pittore quadro ad olio Festa Pesana

Festa paesana, 1936, olio su tavola

Ingrandimento

    Nel corso dei campionati mondiali universitari disputati nel 1939 a Vienna il pugile teramano Guido Martella conquista il titolo nella categoria dei pesi gallo. Sul numero de Il Solco del 9 settembre viene pubblicata una bella intervista al neo-campione, realizzata a Giulianova, che sottolinea nei titoli "La grande affermazione di un pugile goliardo teramano".
    Martella, oltre a studiare e a fare la boxe (che pratica dal 1931), ha anche delle velleità artistiche come pittore e scultore: ha già esposto alla sesta sindacale di Chieti e alla quarta Quadriennale d'Arte di Roma; nell'intervista sottolinea che ha in programma anche di allestire una mostra personale a Roma o Milano (che effettivamente inaugurò alla Galleria La Barcaccia di Roma l'11 novembre di quell'anno, come si evince da un Bollettino d'Arte del Ministero dei beni e delle attività culturali del 1939).
    Come pugile Martella è stato vincitore nel 1935 del titolo di Littore dei pesi gallo, quando ancora frequentava il liceo artistico. Nel 1939 viene casualmente aggregato agli allenamenti collegiali che si disputano a Varese in vista dei campionati mondiali universitari; da qui viene selezionato per i campionati nei quali trionfa nella categoria dei pesi gallo.
    A conferma delle doti pugilistiche di Martella, il pugile-artista ha disputato un incontro con il campione europeo Urbinati, pareggiando il match, non senza polemiche...


    Guido Martella nacque a Teramo il 13 maggio 1913 e morì a Roseto degli Abruzzi il 25 agosto 1986. Rivelò giovanissimo il suo talento per la pittura e frequentò lo studio di Luigi Cavacchioli, che ne intuì le doti di pittore e scultore. Quando frequentava il Liceo artistico iniziò a partecipare a mostre regionali e nazionali; in questi tempi si avviò anche al pugilato, grazie al suo fisico minuto ma possente, frequentando la palestra locale.
    Studiò successivamente alla facoltà di Architettura di Roma (a Teramo fu tra i primi, se non il primo, a laurearsi in questa facoltà) e durante questo periodo praticò il pugilato a livello agonistico, partecipando alle Universiadi di Budapest nel 1935 e ai Campionati Universitari di Vienna nel 1939, dove ottenne il titolo mondiale nei pesi gallo.
    A livello professionale fu docente di storia dell'arte e preside del liceo scientifico, nato da poco. Fu tra i tecnici che parteciparono alla redazione del Piano Regolatore di Teramo; conseguì pure l'incarico di progettare l'isolamento del campanile del Duomo.
    Come pittore, a partire dal dopoguerra, pur continuando a lavorare privatamente, non espose più le sue opere pubblicamente. In tempi recenti (ottobre 2014) sono state esposte alcune sue opere in una mostra tenutasi nel corso della manifestazione "Svarietto 3.0". A lui è intitolata una via a Teramo.



(intervista pubblicata su Il Solco del 9 settembre 1939)

Guido Martella Campione Universitario Mondiale

    [...]

    — E' molto che hai iniziato l'attività pugilistica? - gli chiediamo.
    — Da circa otto anni, ma tra scuola, arte, ed altro, non ho potuto applicarmi che per circa un periodo di tre anni.
    Qui facciamo a meno di domandargli dei campionati Abruzzesi e della sua partecipazione ai campionati Nazionali perché son cose cbe conosciamo un po' tutti.
    Gli chiediamo invece se ricorda il suo match pari con l'attuale campione d'Europa Urbinati.
    Ci guarda, poi dice:
    — Altro che se lo ricordo!
    Lo ricordiamo anche noi quel match il cui verdetto avrebbe dovuto essere favorevole al nostro Martella, anziché nullo, ma evitiamo di parlarne ancora.
    — Nell'anno XIII, se non mi sbaglio conquistasti il titolo di Littore dei pesi gallo, vero?
    — Sì - ci risponde - Frequentavo allora il Liceo artistico, e fui scelto solo in seguito ad una...
    — Scazzottata?
    — Proprio così! Era quasi un peso massimo, ed in quattro e quattr'otto...
    — Gli facesti un paio d'occhi da sembrar lanterne, vero ?
    Martella sorride, poi continua:
    — Da quel momento divenni una specie di rivelazione. Fui presentato all'addetto allo sport del G.U.F. Roma, e quindi sottoposto agli allenamenti per l'anno XIII.
    — E furono incontri tutti vittoriosi? - chiediamo noi.
    — Sì, - ci risponde Martella - e grazie sopratutto alle cure dell'allenatore Passamonti, che anche nei recenti campionati mondiali, mi è stato di guida e di grande utilità, con consigli, lettere ecc.
    — E dall'epoca dei Littoriali dell'anno XIII, quale attività hai svolta?
    — Qualche allenamento senza impegno alcuno e nessun incontro d'importanza.
    Ci meravigliamo di questa confessione e non possiamo fare a meno di chiedergli:
    — Come mai allora sei stato scelto per i campionati mondiali universitari di Vienna?
    — Fu così: mi trovavo dal 15 Luglio al campo allievi Ufficiali, quando il 3 Agosto, messi a posto bagagli, pagliericci, armi, ecc., mi riposavo all'ombra di un ulivo.
    Per caso mi capita sott'occhio uno stralcio di giornale, e leggo che gli allenamenti collegiali, in vista dei giuochi Olimpici di Vienna, si erano già iniziati a Varese, dove era stata concentrata la squadra.
    — Ma può darsi - chiediamo noi - che nessuno avesse pensato ad informartene?
    — Purtroppo - risponde lui - fa proprio così.
    — E allora?
    — Allora, appena a Roma, una volta smobilitato, mi reco alla Segreteria Sportiva del GUF, per parlare con l'addetto allo Sport. Ma era sabato fascista, e solo il giorno dopo riuscii a mettermi in contatto telefonico con lui.
    — Esito?
    — Favorevolissimo. La mia domanda d'essere accolto agli allenamenti fu molto gradita, e anzi non mi permisero nemmeno di tornare a Teramo per prendere gli indumenti civili e un po' di biancheria. Parto immediatamente e appena arrivato a Varese, prendo subito contatto con gli allenamenti.
    — E ti sarai divertito certamente, a Varese, no ? - domandiamo noi, conoscendo alquanto le... abitudini di Martella.
    Ma lui fa il finto tonto e ci risponde:
    — La vita collegiale è sempre divertente!
    — E... il sesso gentile come vi trattava? — domandiamo ancora.
    — Ecco, a dire il vero, le signore ospiti dell'Hotel Gran Palace Varese, che ci vedevano circolare per luoghi prettamente aristocratici, così in tuta e maglioni, dicevano che sembravamo proprio dei veri banditi...
    — E le selezioni quando furono effettuate?
    — Circa dieci giorni dopo il mio arrivo.
    — E come hai fatto - esclamiamo noi sorpresi - ad allenarti in così breve tempo?
    Martella sorride di nuovo, come volesse dire «questione di volontà», poi invece esclama:
    — E la squadra fa pronta per Vienna.
    Qui, apriamo una breve parentesi, e riferiamo a titolo di cronaca, secondo quanto abbiamo appreso da fonte sicura, che tutti i camerati ed ospiti dell'Hotel Varese si sono uniti in lega, definendosi i peggiori nemici di Martella, a causa dei numerosi schizzi e caricature di camerati e dirigenti che il pugile-artista Martella, andava lasciando in ricordo, sulle tovaglie, sui tovaglioli, sul rovescio dei piatti, o dovunque vi fosse uno spazio bianco...
    Chiusa la parentesi, ritorniamo con Martella sul punto della partenza per Vienna e chiediamogli:
    — Con quali intenzioni sei partito per Viennna?
    — Con quelle di ogni atleta italiano: vincere!
    — E della vita viennese, cosa ci racconti di bello?
    — Che abbiamo ripreso subito gli allenamenti, preoccupandoci di non mangiar troppo, per non superare il limite stabilite dalla categoria.
    — Comunque, vi sarete certo trovati bene colà?
    — Benissimo. Molti sorrisi da parte di...
    — Ragazze?
    — Precisamente. E chissà perchè, ci sembravano poi tutte bellissime.
    — Ed ora, vuoi dirci di qualche bel ricordo ?
    Martella sembra concentrarsi, poi come parlando a se stesso, comincia:
    — Avevo sostenuto la finale per il titolo di campione Universitario del mondo dei pesi gallo, ed ora, si aspettava la proclamazione ufficiale. Ci fecero salire sul ring, e mentre la radio annunciava il nome e la nazionalità del nuovo campione, il presidente della Federazione Tedesca ci poneva sul capo una corona di quercia. Allorché fu la mia volta, e mi sentii cingere la testa, le note della Marcia Reale e di Giovinezza intonate dalla musica, sembravano giungermi con infinita poesia, mentre il pubblico, in piedi, acclamava salutando romanamente. Solo allora compresi come era bello vincere nel nome della propria atria, su una terra straniera.
    Qui si può dire che la nostra intervista col neo campione sia terminata, ma volgendoci intorno ci accorgiamo di essere attorniati da sculture e pitture, frutto di un'altra attività del nostro Martella. E sapendolo anche valente artista, espositore di pregevoli opere in numerose mostre fra le quali ricordiamo la sesta sindacale di Chieti, e la quarta Quadriennale d'Arte di Roma, ci affrettiamo a chiedergli:
    — E come artista, cosa ti proponi di fare?
    — Lavorare con serietà, e prepararmi per una mostra personale che intendo fare a Roma o a Milano. Ma non bisogna dimenticare che ad ottobre dovrò sostenere quattro esami, e che ciò mi porterà via un bel po' di tempo.
    A questo punto il nostro pugile-artista volge gli occhi verso una sua pittura raffigurante un'azione di guerra e prosegue:
    — Comunque in questo momento non ho presente che una cosa ..
    — Vale a dire? - chiediamo noi, quasi immaginando il suo pensiero.
    — Che la mia Legione Universitaria può avere presto bisogno di me!
    Con queste ultime parole riteniamo chiusa l'intervista, e congedandoci da questo magnifico giovane che rappresenta un esempio tipico della nuova gioventù italiana che sa essere presente in ogni battaglia, sia essa d'arte, di sport o d'altro, non troviamo parole più adatte che:
    — Bravo Martella, e tanti auguri per nuovi e più soddisfacenti successi!
    (P. B.)


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