Albo della gloria

Polverosi Dante

8 marzo 1941

Albo

      Albo della gloria

      Dante Polverosi: Presente!

      Il 4 febbraio scorso, sul fronte greco-albanese, è caduto eroicamente combattendo, il camerata Dante Polverosi, Tenente del 13. Fanteria, volontario Partito da Teramo col Battaglione della GIL, ne visse tutte le vicende e quando i giovani volontari del Littorio furono smobilitati, il camerata Polverosi, ascoltando l'impulso della sua ardente fede fascista, chiese ed ottenne di restare alle armi e di partire per il fronte col suo glorioso Reggimento. Egli era anelante di combattere per la Patria e per la causa della Rivoluzione fascista, cui aveva aderito fin da giovanetto, studente del Liceo e poi dell'Università di Milano, dove a fianco di Ippolito, allora Segretario di quel G.U.F., fu sempre tra i primi nel movimento studentesco che emanava dal Fascio Primogenito.
      A Teramo venne quale capo-ufficio contratti e vertenze dell'Unione Lavoratori dell'Industria, e per la sua feconda attività, per il suo carattere adamantino, per i suoi modi improntati al più schietto cameratismo, seppe circondarsi di unanime affetto e simpatia. Ebbe anche campo di soddisfare la sua passione giornalistica e fu nostro prezioso collaboratore, in qualità di redattore sportivo, e corrispondente del «Littoriale». I suoi articoli, che rivelavano la sua non comune competenza e la sua serena obiettività, erano letti con vivo interesse.
      Egli lascia nella famiglia giornalistica del «Solco», per tre quarti già alle armi e per l'altro quarto prossima ad esserla, un vuoto incolmabile. Il suo esempio è per noi una fiaccola luminosa che ci guida nella via del dovere, il ricordo del suo sublime sacrificio ci riempie il cuore di commossa fierezza, ci esalta nella ferma volontà di essere degni dei nostri Eroi, ci fa sempre più decisi nel proposito di offrire tutta la nostra vita ai supremi ideali della Patria fascista.
      Dante Polverosi è sempre presente in mezzo a noi, e quando lo squillo dell'immancabile Vittoria percorrerà il cielo d'Italia ed alto e solenne si leverà l'inno del trionfo, la sua figura ci apparirà nella schiera gloriosa di Coloro - i migliori e i più degni - che s'immolarono nell'offerta suprema alla Patria e al Duce.
      A suo padre, capitano Manfredi, che ha comunicato al Federale l'eroica morte del caro Dante terminando il doloroso messaggio al grido di «Viva l'Italia», alla sua diletta e buona consorte, alla sua piccola Alma, cui Egli dedicava ogni sua speranza, esprimiamo tutta la nostra fraterna affettuosa solidarietà.
      Al caro amico e camerata, che ha consacrato col suo sangue eroico i vincoli della comune fede nel Duce e nella Rivoluzione, la promessa che nel suo nome continueremo fino in fondo la nostra lotta, con la penna e col moschetto, fino a quando, costi quel che costi, non avremo realizzato completamente il nostro ideale di pace e di giustizia, e la civiltà del Littorio non avrà dato la sua impronta romana all'avvenire di tutti i popoli. (e.a.)

Ingrandimento





[ Albo della Gloria ]