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      Non sapeva che qualcuno dei teschi nascosti fra i rovi che tutte avvolgono quelle mura cadute, poteva essere stato la testa bella, malinconica e ardita di quel cavaliere. L'antico sergente non me ne aveva parlato.
     
      Un giorno un generale prussiano, vecchio sopra i settanta, il signor Fritz de B... fece la salita del castello di Cosseria, e la rifece poi tre o quattro volte, ostinato a capacitarsi del come i Francesi abbiano potuto assaltarlo. Aveva carte e libri tutti note nei margini; interrogò, cercò. Ma tant'è, diceva, quell'assalto come lo narrano le storie, mi pare una storia da tori furiosi. - Badi, gli fu detto poi, badi che il vero assalto deve essere stato dato da nord. Ella ha visto che da quella parte la salita è meno erta; che le mura del castello vi sono più basse; che ivi soltanto possono essere superate senza scale; e sa che Joubert fu ferito appunto mentre con sette de' suoi saliva... Ora Joubert arrivava da quella parte.
      Così dovrebbe essere, diceva il prussiano, ma la storia non lo dice.
      Ma si sa che Joubert, la sera del dodici aprile, appena sceso da Montenotte, fu mandato da Buonaparte ad occupare il colle di Santa Margherita che è quello là... a nord-est del castello...".
      E il prussiano a studiare.
      Fosse stato ancor vivo il sergente del battaglione Del Carretto, che preziose notizie avrebbe potuto dargli! Egli raccontava che la notte dal 12 al 13 aprile, conosciuta la rotta degli Austriaci a Montenotte, un corpo staccato dall'esercito di Colli, aveva camminato nella valle della Bormida tra Millesimo e Cengio, per andarsi a congiungere con quelli verso Dego.


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Cronache a memoria
di Giuseppe Cesare Abba
pagine 64

   





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