Pagina (55/64)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il generale Menou, che comandava le forze dell'Assemblea, si lasciò sopraffare. Perciò le altre sezioni, imitando quella di Lepelletier, presero ardimento e deliberarono di marciare il giorno appresso contro la Convenzione, per opprimerla. La Convenzione disponeva solo di 5000 uomini sicuri, con 40 cannoni; di guardie nazionali delle sezioni se ne contavano 40.000. Allora la Convenzione diede il comando supremo delle proprie forze a Barras, per difendersi.
      Questo ex-conte provenzale di quaranta anni, che da giovane era stato ufficiale di marina, poi aveva partecipato all'assalto della Bastiglia, poi era entrato alla Convenzione ed aveva votato per la morte del Re, dopo il supplizio dei Girondini, di Hebert, di Danton, si era trovato alfin a lottare petto a petto con Robespierre, e aveva vinto. Il 12 vendemmiatore egli era presidente della Convenzione.
      E quel giorno accettò risolutamente il comando delle forze di cui la Convenzione poteva disporre, sebbene egli sentisse di non avere le qualità necessarie a servirsene, in quel terribile frangente che doveva essere l'urto insurrezionale del giorno appresso. Ma durante la seduta aveva visto nelle tribune la figura di Buonaparte. Lo aveva già conosciuto all'assedio di Tolone; era stato qualche volta in conversazione con lui l'anno avanti, essendo commissario civile della Convenzione presso l'esercito d'Italia; e sapeva che cosa poteva essere nascosto in quel cervello, in quel petto. Così lo chiamò subito a sé, e gli offerse il comando effettivo delle forze che egli aveva accettato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cronache a memoria
di Giuseppe Cesare Abba
pagine 64

   





Menou Assemblea Lepelletier Convenzione Convenzione Convenzione Barras Bastiglia Convenzione Girondini Hebert Danton Robespierre Convenzione Convenzione Buonaparte Tolone Convenzione Italia