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      — Cattabene è tornato, dopo aver quetato tutto, con due soli morti di quattordici che n'aveva condannati. «Ma vogliamo tutti morti, anche gli altri dodici!» grida la gente di Marcianise, e viene una deputazione a domandar a Türr questa grazia. No, no, dice Türr, perdóno, oblìo, concordia: noi non siamo qui per le vostre piccole vendette.
     
     * * *

      16 settembre.
      Non venisse a saperlo nemmeno l'aria! Garibaldi parte per la Sicilia, chi sa che cosa avviene colà? Ma chi sa cosa potrebbe accadere qui, se i borbonici di Capua venissero a sapere ch'egli non c'è?
      20 settembre.
      Ieri grande dimostrazione contro Capua, dicono per dar agio ad altri nostri di prendere Caiazzo che è una grossa terra di là dal Volturno. Dicono ancora che fu per conoscere una buona volta tutto il nemico, quanto n'è rimasto fedele al Re fuggitivo. Ma si sprecò del gran sangue! Troppo ardore negli ufficiali, troppo nei soldati.
      Si cominciò dall'estrema sinistra, poi fu l'inferno su tutta la linea. Noi d'Eber, sulla via di Sant'Angelo, fummo i meno combattuti. Ma abbiamo ben visto cacciatori e fanteria e artiglieria volerci venir addosso, se una parte dei nostri, con due cannoni, non cominciava. Il loro fuoco fu così ben diretto e nutrito che quella colonna, non osando avanzarsi, ripiegò. Allora fu inseguita, e i cannoni furono tratti fino in faccia alla fortezza. Là, sfidando quaranta pezzi, fecero fuoco fin che vi fu un artigliere in piedi; poi come si vide che i cacciatori volevano venirseli a pigliare, corsero i bersaglieri della brigata Milano e li trasportarono in salvo.


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Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille
di Giuseppe Cesare Abba
pagine 167

   





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