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      ...; vostro padre, non faccio per dire, ma era un bellissimo giovane.... Tornò da quella gita pensoso, melanconico, crucciato, come voi ieri sera...: ed io che, non per vantarmi, gli faceva da madre, sin dall'anno quarantacinque, che i suoi erano morti della pestilenza.... anche quello fu un bell'anno..., basta..! io credei che egli, chi sa come, avesse perduto qualche gran somma, e volli sapere che cosa lo tribolasse a quel modo. Egli mi disse, così e così....; oh! sclamai io, tutto codesto? E gli consigliai quello che avrei consigliato a voi ieri sera, se avessi saputo che cosa vi frullava pel capo. V'era casa, v'era stato; non gli mancava nulla, appunto come ora a voi; forse che avete bisogno d'esser medico, di cavar sangue, per campare ammogliato, voi? Sposate quella ragazza, gli dissi, e che Dio vi benedica! Faremo festa per un anno e un giorno, come in casa i principi...! Mi diede retta, tornò due o tre volte a M...., parlò; e di là a due settimane, vostra madre veniva qui da padrona. E mi disse poi che anch'essa s'era innamorata di vostro padre sin dal primo giorno che l'aveva veduto. Erano due bei sposi ve', e che accompagnatura! Vennero attraverso ai monti e in tanti, che non s'era mai visto una simile cosa a ricordo di vecchi. Signori, signore; a cavallo, in lettiga; musici che suonarono tutta la via; canti, schiopettate, sparate di pistole, una battaglia! E quando il corteo fu scoperto da qui a quel varco dei monti lassù, le campane di castello cominciarono a suonare a gloria, come venisse monsignor Vescovo a dare la cresima.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Dio Vescovo