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      Io era qui, in questo luogo, e un'occhiata dava al corteo che discendeva per quelle svolte come una processione; un'altra correva a darne in casa dove aveva un mondo di donne ad ammanire il pranzo: un pranzo di cento convitati, mica pochi, no; e che convitati! La sera poi un festino, che manco vi saprei dire se fossi un avvocato...; e la storia durò settimane... Chi mi avrebbe detto, tu Marta starai tanto al mondo, che queste cose le rivedrai una seconda volta? Pure una differenza v'è....; quegli erano tempi di gran pace e di gran gioia; la gioventù non s'immischiava di nulla..., al comando chi v'era vi stesse, e vostro padre era un uomo dabbene....
      «Ed io...? - chiese Giuliano, che avrebbe dato il fiato alla vecchia perchè ricominciasse.
      «Eh... voi... non siete cattivo...; ma alle volte.... per esempio ieri sera, che cosa vi facevano gli Alemanni....? E poi... sì... ve n'ho a dir una; - e dando un'occhiata all'arco in capo al piazzale, se spuntasse qualcuno, si fece più vicina a lui e continuò con dimestichezza; - stamane il signor pievano mi ha parlato di voi, e vi vorrebbe a fare la pasqua.»
      Giuliano che, solo udendo menzionare gli Alemanni, già aveva perduto la rallegratura del viso; a quella novella del pievano divenne annuvolato del tutto; e disse a Marta severo:
      «Domani, tornate lassù: e se vi chiede di me, ditegli che lasci in pace i cristiani.
      «Che mi fate celia! - sclamò la vecchia indietreggiando: - manco se mi faceste diventare ricca come il mare! Il pievano vuole il vostro bene.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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