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      E che credete di farne dell'anima? Questo è un altro grillo come quello di maledire quei poveri Alemanni.
      «Non mi tornate a parlar di costoro! - gridò Giuliano avvampando: e Marta concedendo il poco pel molto:
      «Bene....! ma il pievano, la pasqua almeno... Dio ha le braccia lunghe, e quando gli pare ci arriva! Date retta a me.... andate, o sarà tutt'una, il pievano verrà qua....
      «E venga! - proruppe allora il giovane - venga!» E assettandosi su d'un sedile di pietra fuori dell'atrio, parve proprio risoluto ad aspettarvi il pievano.
      Marta pregava, badasse a non guastare la sua e la pace della famiglia; ricordasse che anche la sera innanzi aveva promesso a sua madre di non darle mai dispiaceri; pensasse che stava per farsi sposo, e che quello non era tempo di cozzare coi preti; e che ad ogni modo senza che si fosse accostato ai sacramenti, la fanciulla amata non l'avrebbe potuto sposare.... Ma egli non le dava retta, e facendo a sè stesso col pensare, quello che il leone, sferzandosi colla coda; levatosi ritto come per andar incontro a qualcuno, diceva:
      «Mi vuole...! E quando m'avrà avuto lassù a forza, bella religione la sua e la mia! O perchè non lasciano che l'anime si volgano a Dio, ciascuna su quell'ali che egli le diede? No...; essi le vogliono spingere in su ajutati da questi altri servi della spada, che ci tengono col capo nel fango. E intanto si fa il male da loro, da noi, da tutti; carne, carne, carne, null'altro che carne. O vento che soffi dalla Provenza.... o Francia insanguinata come vergine nel circo, tu sei la scolta di Dio!


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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