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      S'amavano, ma non osavano dirselo; e pareva ad esse di fondersi l'una coll'altra, d'essere la felicitą in persona, quando potevano darsi del tu, senza il pericolo d'essere intese. Ma questa era cosa che accadeva assai di rado; perchč il babbo se le sue figliuole avessero usato tra loro questa confidenza, gli sarebbe parso d'udire tremar la casa dalle fondamenta, e guai alle poverette. Esse potevano dirsi le due gemme di C.... e gią in chiesa, a vederle sotto quel velo bianco, aereo, che le fanciulle delle terre liguri sapevano, fin d'allora acconciarsi in capo con tanto garbo; la gioventł pensava pił ad esse che alla preghiera. Orfane della madre sin dall'infanzia di Margherita, avevano vivo il padre che si chiamava il signor Fedele; uomo ricco, tirchio, rozzo, pił che sessagenario, dottore di legge molto reputato nel borgo. Costui era di quella maniera di padri, che gli affetti, se ne hanno, li tengono bene nascosti: nč aveva pensato che a far roba, per arricchire le figlie. Della loro coltura manco s'era sognato, e se fosse rimasto da lui, le giovinette non avrebbero imparato che a leggere, tanto da poter cantare nella processione del Corpus Domini col libro in mano. Scrivere non sapevano, perchč non era cosa che di quei tempi si potesse insegnare alle donne, se non da parenti che le volessero usare al male. Ma lavoravano di cucito per bene, e in casa facevano tutto colle loro mani: perchč il padre, duro a spendere, permetteva solo che una donna venisse a cavar l'acqua e a rigovernare le stoviglie, e appena fatto se n'andasse, che egli gente d'altri in casa non ne voleva.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Margherita Fedele Corpus Domini