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      ..! Dunque voi volete bene a qualcuno? Forse io so a chi...., ma non voglio saperne il nome da voi...., no...., sarei viso da farlo ammazzare...!»
      Bianca diede un grido, il padre incalzava ghignando.
      «Se domani, udiste dire da qualche feminetta di quelle che passano per la via: «hanno ammazzato il tale.... Oh! no no..., non temete, per ora non lo farei....; ho bisogno di tranquillità.... E la troveremo la tranquillità; stassera partiremo...., andiamo alla villa; voi non ve ne accorgete, ma siete ammalata....; se foste sana dovreste domani essere qui a parlare col barone, e sareste tale da guastarmi ogni cosa....; alcuni giorni di malattia, e do' sesto al vostro cervello, e all'altre faccende; e fra tre o quattro settimane si faranno le nozze. Vedete? il sole va sotto...., fra un'ora s'andrà....»
      Spinse l'uscio, e vedendo damigella Maria e Margherita, che non s'erano potuto staccare di là dalla tema che egli percotesse Bianca; «anche voi, - proseguì - anche voi cognata, e tu pure pupattola mia, tutti alla villa, a godersi la primavera! Oh le buone donne, che io ho in casa...! Vedete, Bianca? Pregano Dio che vi tocchi il cuore, e vi renda il senno. Pregate, preghiamo....» E se n'andò.
      La cieca e Margherita, tremavano strette l'una all'altra come due pellegrine, colte tra via da temporale furioso; nè osarono dirgli, parola. Ma come furono sole con Bianca, la abbracciarono ambedue con gran passione; poi Maria con voce tremebonda come chiedesse la carità le disse: «ed ora, che faremo?
      «Anderemo alla villa» rispose Bianca.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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