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      ... lei capisce signora, che se alla fine delle fini non siamo guidati, noi ignoranti siamo buoni a nulla....!
      «A rivederla, signora Maria, stia di buona voglia, che i Francesi sin qua non verranno; e se qualcuno volesse farle male, ci faccia chiamare anche a mezzanotte, che siamo cose sue....»
      Così diceva un quarto, e con questa e con altre scuse e profferte, si allontanarono sberettandosi, come se la cieca avesse potuto vedere quei loro atti rispettosi. E con essi volle partire il cascinaio, conducendo seco il maggiore dei suoi figli, tra le strida della moglie e delle figliuole, che fecero intorno alla casa un piagnisteo da non potersi dire.
      Tornati quei furiosi al convento, la compagnia potè mettersi in cammino. Con alcuni dei frati in capo, presero la via di C.... cantando a squarciagola, e levando un polverio che pareva mosso da vento di tempesta. Di tanto in tanto qualcuno dava nel corno e a quel suono rispondevano altri corni da altre vie, dove si vedevano altre brigate, volte del paro verso C.... Questo era luogo di gran convegno, perchè il parroco vi aveva dignità di vicario foraneo; vi sedeva il magistrato del Re per la giustizia; il borgo era come la capitale delle Langhe, e giaceva in sito da potervisi raccogliere gli stormi di tutta la vallata, per quindi moversi alla grande ventura.
      Tra questi stormi, uno ne veniva numeroso per la via maestra, lungh'esso l'opposta riva della Bormida; e se non fossero state le armi, che si vedevano luciccare, pareva una di quelle processioni, le quali si solevano fare appunto in quella stagione, per implorare dal cielo i buoni ricolti.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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