Pagina (124/480)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Lo lesse una, due, tre volte sospirando; ma fattosi animo, si picchiò sul petto una palmata e proruppe:
      «Oh! alla fin fine anche questo è un rimedio! Avvenga che può; meglio morire d'una cannonata che a furia di punture di spillo!»
      Venuto l'ordine di far la mossa, messosi d'accordo coi seniori del borgo, i quali pur non volendo, mostravano i segni della mala voglia; mandò gente per la pieve a dare la posta per l'indomani sul sagrato, che tutti gli uomini atti alla guerra vi venissero con armi e munizioni. Il tramestio fu grande, e la notte egli potè vedere dall'alto del castello, correre i lumi in ogni parte della campagna. Gli parve d'avere sulle braccia un mondo, e fatto venire a sè il sagrestano gli disse:
      «Mattia, domattina si va.... Un'ora prima dell'alba darete dentro a suonar a stormo.... O perchè ciondolate....? che avete paura?
      «Paura io, che ho fatto tremare mezze le Langhe?...» rispose Mattia trascinando le parole.
      «Dunque siete briaco?
      «Oh, signor pievano - rimbeccò Mattia mostrandosi quasi offeso: e spingendo innanzi un piede, si provò a reggersi ritto sull'altro; ma vacillò, vacillò sicchè per poco non andò a cascargli addosso.
      «Schifoso! - urlò il pievano levandosi in piedi; - briaco la vigilia d'un giorno in cui potremmo morire! Levatevi di qui..., e se domani non sarete a segno, mal per voi!»
      Mattia partì; e camminando tastoni per l'andito, passò dinanzi all'uscio della cucina. Placidia che stava là dentro, sospirando l'ora di poter andare a letto, e dicendo il rosario colla coroncina tra le mani sotto il grembiale; indovinò che Mattia era in disgrazia, e gli disse dolcemente: «Tiratevi dietro la porta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Langhe Mattia Mattia Mattia Placidia