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      Le donne benedicevano dalle finestre e dalle porte; i fanciulli si mettevano in brigata, le madri li tiravano fuori sculacciandoli; e la signora Maddalena, guardando dal suo piazzale quel moto confuso, ringraziava il cielo, che Giuliano fosse lungi da casa. Vedeva quella turba irta d'armi, e quegli stendali delle confraternite drappellati come dalle braccia di pazzi, e raccapricciava: Marta, standole vicina, si doleva di non essere un uomo, per poter andare contro i Francesi; e la signora non fu quieta che quando lo stormo le uscì di vista, e la campana cessò dal suonare.
      Avesse suonato a lutto tutto quel giorno, e sarebbe stata giustizia. Perchè la gente di D..., nel passare per la terricciola di R..., fu come la maledizione di Dio. E sì che il villaggio si poteva dire tutt'una cosa col loro borgo, tanto erano vicini; ma da rozzi si fa presto a diventar malvagi; e trovate le case non difese, per avere gli uomini di R.... fatta anch'essi la leva in massa verso C...; cominciarono a pigliarsi brutti spassi, spaurire le donne, mandare a male il vino nelle cantine, guastare alberi ed orti; e se don Apollinare non si fosse adoperato a rabbonirli, certo sarebbe rimasto poco da fare a quei Francesi, dei quali s'andava ad impedire la calata e se ne dicevano tante ribalderie.
      Come piacque al diavolo, ripresero la via verso C..., dove arrivarono, come abbiamo veduto, che il sole era già alto. Il borgo pareva un formicaio. Vi si lavorava a più non posso a far cartocci, ad affilare vecchie armi d'ogni generazione.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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