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      .. Ma alle volte, questo benedetto cuore, inesperto, s'apre ad affetti, che poi si mutano in pentimenti...; e ora che ti guardo meglio, mi pari così diversa da quella di prima, che io temo tu non abbia posto amore in qualche uomo indegno di te...
      «Indegno? - proruppe Bianca facendosi tutta fuoco, e atteggiandosi che non pareva più una fanciulla timida ed oppressa, ma donna forte da far valere la verità: - Se ella conoscesse quel giovane, non avrebbe detto questa parola!»
      E rimase guardando il frate, le palpebre abbassate un tantino, e il labbro sporto sdegnosamente, come chi ha detto, e non vuol udir altro. Ma il frate senza scomporsi:
      «Questo tuo sdegno nobilissimo mi persuade ch'egli sia giovane dabbene; e se le mie parole t'avessero offesa, me ne dorrebbe assai. Ma noi si fa sempre e si dice in fin di bene, e se tu vuoi che io ne parli a tuo padre, dimmi il nome...
      «Oh! no, no, per carità, - interruppe la giovinetta - non dica nulla! Mio padre mi ha detto un giorno che se sapesse che io voglio bene a qualcuno, egli sarebbe uomo da farlo ammazzare...!
      «Bah! Sono cose che si dicono nella collera! Sta di buon animo, la mia fanciulla, che tutto si accomoderà secondo il volere di Dio...
      «Ma mio padre m'ha promessa ad un altro...!
      «E tu fagli bel viso, che alla fine delle fini non è un tiranno! Forse io sono destinato a ricondurti la gioia in casa... Ma tu hai un torto, un torto grave...; non m'hai voluto dire quel nome... eppure me lo dirai, lo saprò; oh! lo saprò e forse lo so fin d'ora.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Bianca Dio