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      Dà retta: pensava qualche cosa anch'io. Di là dai monti, nell'altra vallata, in M..., ci ho una figlioccia. Saranno dieci anni che non l'ho riveduta; ma a quel che era, di certo a quest'ora s'è fatta bella come un sole. Va a vederla..., odila... e se ti parrà...
      «Ah! non parliamo di matrimonio, mamma, - rispose il giovane - io non mi sposerò mai!»
      A queste parole la signora rimase muta. E intanto veniva Marta recando un cacio della parti di Santa G..., dove le greggie pascendo erbe odorose e timi alpestri, danno latte a dovizia e squisito. Mettendolo in tavola, coperto d'alcune foglie di viti, disse:
      «Quei parenti di Rocco, hanno accolto Tecla assai bene, e mandano questo presente.
      «Appunto, - uscì a dire Giuliano rischiarandosi un poco in viso - Tecla non l'ho ancora veduta: mamma, non mi scriveva che se l'aveva tirata in casa?»
      Marta che era lì appena fuori della stanza, strizzò l'occhio nell'udirlo, e ricordando che la sua pensata di dar Tecla per isvago al signorino, aveva mosso a sdegno la padrona; si fece tutta orecchi per sentir questa, che pronta rispose:
      «Non hai inteso? Tecla è a Santa G..., in casa ai parenti di sua madre...
      «Già - disse Giuliano - ricchi o poveri son tutti compagni! Andate pure, o fanciulle fuori degli occhi delle vostre madri; l'innocenza è una cosa, che una volta uscita, può tornare a casa con voi sicura e sempre...!»
      La signora Maddalena provò una stretta dolorosa al cuore, pensando che quelle parole toccavano in parte anche lei; e subito chiamò Marta.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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