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      Il bello č vederla dentro! sale, arredi, specchi, č una ricchezza!ŧ
      Bianca non aggiunse parole, non ringraziō colei neppure cogli occhi, nč le pose mente quando se n'andō: ma guardando verso quella casa, sentė nel cuore qualcosa che si ridestava come da un lungo assopimento, e sciolse del tutto il freno alla memoria e alla fantasia. Rammentando quel che era stata, e immaginando quel che avrebbe potuto essere; le pareva di vedere una donna bellissima uscire di quella casa, venire nel borgo a braccetto di quello scuolare di don Marco, che aveva chiesto lei in isposa: e tutti coloro che passeggiavano sul ponte a godere il fresco, sembravano lieti di poter salutare la coppia avventurata, che essa coll'immaginazione accompagnava attorno, e riconduceva in quella casa, della cui vista non si saziava. Che amore, che pace, dovevano avere quei due sposi, sotto la tutela dolcissima della signora che viveva lā dentro, e ch'essa aveva conosciuta a C... in tempi sė poco lontani! E vedeva la casa come era fatta, e le sale e gli appartamenti; e le massaie venir la domenica a riverire la padrona; e gli amici raccolti a veglie e a banchetti; e il vicinato consolarsi d'una persona nuova cosė bella, cortese e felice. Felice! Gli era verissimo che essa non la era meno di quella immaginata e di ogni altra donna; l'orgoglio glielo faceva pensare: ma quel potersi dire tante cose soavi nel linguaggio nativo collo sposo; e avere per tale un uomo cui nessuno potesse tenere lontano da casa, nč comandarlo!


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Marco