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      Qual fu la sua maraviglia quando gli si aperse, e si trovò dinanzi una persona, che per poco non gli fece recare le mani agli occhi, dalla tema d'avere sbagliato! Colei che l'invitava ad entrare con tanta cortesia era proprio la figlia di Rocco? Proprio la figlia di Rocco, che a lui apparito a quel modo, mentre lo si credeva morto da tutto il borgo, sapeva domandare donde venisse con parole che parevano dette da una signora? E quella veste, che egli rammentava d'aver veduta molti anni prima, foggiata altrimenti, indosso alla signora Maddalena; come stava bene a quella fanciulla! E l'acconciatura com'era di garbo; e le mani come le si erano fatte bianche! Un forastiero l'avrebbe creduta figlia della padrona; ma Mattia aveva buona la memoria, e nel suo stupore tempestò le domande: «o tu, tuo padre e i tuoi, che cambiamenti vedo?
      «E voi chi vi ha insegnato a battere alla porta come su un tamburo, e a dar del tu alle zitelle?» disse Marta sopravvenendo a troncare le parole del sagrestano: ma visto costui, mutò la cera e tacque, maravigliata di quell'apparizione d'un uomo creduto morto.
      «Meritereste, - disse Mattia altezzoso - che mi voltassi addietro, e le novelle che porto me le tenessi per me...
      «No... no! Mattia! - pregò Tecla, cui il cuore aveva già promesso assai cose solo a vedere il vecchio, - venite, venite... se sapeste come la signora è ammalata...!
      «Malata! - sclamò Mattia quasi parlando seco stesso: - allora gli è inutile che egli le mandi a dire che la aspetta là....»
      Tecla si fece di fuoco in faccia, poi come un panno lavato; capì che Mattia non poteva recare altre novelle che di Giuliano; e corse volando di sopra, a dirne alla signora Maddalena.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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