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      Se non proruppe in un grido, fu perchč la fantesca glielo spense coll'atto della mano; e la povera signora fu portata da loro, da Rocco, dalle persone amiche arrivate affannose, nel proprio letto. Vedeva, udiva, avrebbe potuto parlare, ma provava una dolcezza ineffabile, a lasciarsi vincere da certa stanchezza accidiosa, che le si diffondeva per la persona, e sentiva come una nebbia che l'avvolgesse. Sorrise a tutti..., accomiatō tutti collo sguardo; e rimasta sola con Marta e con Tecla, fissō il ritratto del marito che pendeva alla parete di faccia all'alcova, e parve cominciare con lui un discorso, e dirgli che era venuta indietro, per morire nel letto su cui anch'egli era morto.
      CAPITOLO XX.
      Il padre Anacleto era parso assai disumano ad Anselmo; ma nei suoi panni, avrebbero avuto il capo alle opere di misericordia ben pochi.
      Quel mattino egli aveva appena finito di cingersi il cordone, e giā il laico portinaio gli aveva battuto all'uscio della cella, dicendo che il signor Fedele lo voleva gių sul piazzale. Disceso in fretta, aveva trovato costui venuto a cavallo per menarselo a D...; ed egli pensando che s'andasse a fare un po' di buon tempo dagli sposi, fatta mettere la bardella all'asina della comunitā, vi s'era accomodato sopra alla meglio: ma nč partendo, nč tra via quando incontrarono il calesse, nč dopo, il signor Fedele gli aveva detto la cagione vera di quella gita.
      Chiacchierando della signora Maddalena, e compiangendola d'essere madre di quel Giuliano, sui fatti del quale tiravano gių a distesa; giungevano a pič del castello, che giā l'Alemanno aveva accompagnata in chiesa la povera Bianca, come ogni mattina, a udire la messa.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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