Pagina (425/480)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A mezza via abbattutosi in un ulano che veniva da C... a briglia sciolta; egli ebbe tanta paura del rumor della spada, del lucicar della lancia nel nembo di polvere che si levava attorno a quel cavaliero, che fu a un pelo dal ribaltare; e se il muletto avesse assentito alla strappata che gli diede per cansarsi, sarebbe andato a fiaccarsi il collo giù dalla ripa. Ma come Dio volle, giunse a C... sano e salvo, a vi trovò un bolli bolli mai più veduto. Già n'erano partiti il parroco, il clero, i maggiorenti, e per le vie la folla era stupefatta, come tribù di selvaggi che stesse guardando un eclisse.
      Smontato alla porta di casa sua, legò il muletto al martello dell'uscio, e salì tempestando la scala. Appena fu dentro, e vide ogni cosa a suo posto, egli che aveva temuto di trovar la casa già saccheggiata dai birboni del borgo; diede una grande rifiatatona, e chiamò damigella Maria con tal voce, che i vetri delle finestre n'ebbero a stridere come per uno squillo di tromba. La cieca e Margherita comparvero, ed egli affannato: «animo, mettete insieme un po' di roba, e si parte... son qua i Francesi.
      «E Bianca? - chiese damigella Maria.
      «Sta meglio di noi! animo! la roba e si parte! - e così dicendo passò difilato nello studiolo; ivi aperse un armadio, ne cavò l'oro, i fogli, le cose di prezzo, e messo ogni cosa in un sacchetto, se lo nascose sotto l'abito, stringendolo al petto come un bambino.
      «Eccole qui! - sclamò tornando in sala, e vedendo che la cognata e la figliuola non s'erano mosse - eccole qui, che stanno a fare le scimunite.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Dio Maria Margherita Francesi Bianca Maria