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      ..! animo, a chi dico? chi comanda qui? Partiamo senza roba!
      «Cognato - rispose la cieca dolcemente - io e Margherita si resta in casa.
      «Ma non sapete che coi Francesi, viene pure quello scellerato di D...»
      In quel momento s'udì un suono di tamburi che schiantò le viscere del signor Fedele, e fece impallidire Margherita e la zia.
      «O Dio! - disse egli affacciandosi alla finestra - ed io sto qui predicando ai porri...! Se vorrete seguirmi fino a stassera, sarò al Convento.... più in là non so....
      E infilata la scala, in un lampo fu al fondo, a cavallo, in cammino; e il passo del muletto, si perse lontano negli altri rumori. Margherita s'affacciò per vederlo, e ruppe in pianto.
      Passavano per la via maestra i fanti di Türkeim e di Colloredo, bella e grossa schiera che da quasi un mese alloggiava nel borgo. Usciti in armi all'alba di quel giorno, avevano corsa per tutti i versi la campagna; adesso coperti di polvere, mezzi morti dalla fame, attraversavano il borgo colle bagaglie, coi carri, colle vivandiere, strascico infinito e molesto.
      «Se tu piangi - disse la cieca alla nipote - vai pure con tuo padre: ti farò accompagnare da qualcuno...
      «Ma non si poteva andare con esso anche noi?
      «L'ho obbedito una volta, e mi basta... Così non l'avessi fatto, e Bianca sarebbe forse felice. Io di qui non mi muovo, fossi certa di dovervi morire.
      «O zia, io morirò con lei! sclamò Margherita, stringendosi alla cieca.
      «Eh via che non moriremo...! I Francesi non saranno peggiori degli Alemanni. Andiamo a chiudere la porta, e niuno ci darà noia.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





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