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      «Ve le saprò dire stassera, se avrò ballato di gamba sana. Oh! a proposito, noi dobbiamo essere poco discosti dal vostro paese?
      «Men che tre miglia.
      «Buona cosa a sapersi: stassera vi invito a cenare in casa vostra, che? i suonatori accordano i clarini....... signor chirurgo, buonaventura.» - E così dicendo il capitano tornò al suo posto.
      Appunto alcune schiopettate, come d'una caccia mattutina, s'udirono in quell'istante, giù giù nella valle; e il sole levandosi, illuminava le vette dell'ampio semicerchio d'alture, che chiudono il pian di D... dalla parte di tramontana. Allora nei vigneti e nelle macchie, si vide uno scintillar d'armi; e basso nei prati e nei campi, diradata la nebbia, apparvero le colonne Francesi, intente ad attelarsi, nel silenzio altissimo che regnava sulla campagna. Quel silenzio pareva stupore degli uomini e della natura: e lo rompeva a tratti qualche squillo di tromba, come voce mandata da qualche genio guerriero a significare al più destro dei due capitani, quali fossero i luoghi più acconci all'offendere, alle difese, a guadagnar la giornata.
      «Era imminente una battaglia, nella quale da una parte dovevano combattere un ardire inestimabile, e l'incentivo di vittorie fresche: dall'altra una grande costanza, una stabilità provata negli ordini, i luoghi forti ed affortificati, ed un'artiglieria elettissima.» E per poco, questa battaglia io non la ricopio di netto dalla storia del Botta; il quale ne parla come di cosa veduta, e il campo descrive a puntino, come fosse stato un podere suo.


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Le rive della Bormida nel 1794
di Giuseppe Cesare Abba
1875 pagine 480

   





Francesi Botta