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      E se in Genova il Governo, destato a forza dalle grida di qualche Console, dovesse di necessità accorgersi che dal porto erano stati menati via i due vapori? Se fosse costretto a spedir una delle sue navi da guerra a catturarli, a ricondurli nel porto, quando mai si potrebbe poi ritentare l'impresa? Non era di quelle che si fanno due volte. Il generale Turr che in quel momento stava vicino a Garibaldi, narra che questi "rimase qualche tempo meditabondo, che poi alzò verso il cielo il capo dicendo: 'Anderemo avanti egualmente!' E che, stato un altro poco, ordinò di navigare verso Piombino."
     
     *

      Ora ecco ciò che era avvenuto. La sera avanti un manipolo di giovani genovesi, scelti dal Bixio e dall'Acerbi, erano stati mandati al ponte di Sori. - Là - aveva lor detto Bixio - troverete due uomini coi quali vi riconoscerete questa parola d'ordine che vi do. Essi vi consegneranno le casse raccolte a Bogliasco; con quelle vi metteranno nelle barche, e vi condurranno, come siamo intesi, a trovarci. -
      Chi erano i due uomini? A qualcuno di quel giovani balenò il dubbio che potessero essere quegli stessi che già nel 1857 avevano guidate le barche comandate da Rosolino Pilo, cariche dei fucili e delle munizioni per Pisacane, che doveva passar sul vapore Cagliari. Quegli uomini avevano menato pel golfo il povero Rosolino così male, che egli e il gruppo di esuli che aveva seco non erano riusciti a trovar il vapore su cui Pisacane magnanimo aveva continuato senz'armi la sua avventura.


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Storia dei Mille
di Giuseppe Cesare Abba
pagine 190

   





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