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      Indovinarono che vapori erano; e allora (l'espressione è di uno di loro che ne scrisse pochi anni dipoi), il loro dolore fu immenso come il mare. Intanto i due uomini, i due traditori che gli avevano ingannati, erano stati tutta la notte a scaricare mercanzie di contrabbando, sete e coloniali; certo approfittando del fatto che i doganieri lungo le rive o non v'erano o facevano cattiva guardia, per ordini avuti di non disturbar nessuno quella notte di misteriosa faccenda.
      Se Bixio che aveva dato gli ordini a quei giovani, sicuro nella sua fierezza di mandarli a gente dabbene, avesse potuto avere quei due ribaldi là sul suo ponte, chi sa qual pena avrebbe loro inflitta! Egli era uomo da metterseli sotto i piedi, o da impiccarli all'albero della sua nave, come anticamente si faceva ai pirati.
      L'Ordine del giornoDunque i due vapori navigarono via verso Piombino.
      E tutto il 6 e la notte appresso e la mattina del 7, non ebbero incontri. I volontari che a poco a poco si erano messi al posto che ognuno aveva saputo trovarsi, e sopra coperta o sotto nelle sale dei vapori, passavano le ore dormendo, conversando, leggendo. Ma a mezza mattina quelli che stavano sul Lombardo, furono chiamati in coperta, dove dal ponte di comando fu loro letto l'ordine del giorno. Diceva così:
      La missione di questo corpo sarà, come fu, basata sull'abnegazione la più completa davanti alla rigenerazione della patria. I prodi Cacciatori delle Alpi servirono e serviranno il loro paese con la devozione e la disciplina dei migliori militanti, senz'altra speranza, senz'altra pretesa che la soddisfazione della loro intemerata coscienza.


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Storia dei Mille
di Giuseppe Cesare Abba
pagine 190

   





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