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      'Ah piangerà tua madre!'
      fu cantato di lui, e appena su, cadde riverso colpito nel petto a morte.
      In quel momento l'artiglieria garibaldina tuonò di giù dalla strada, dove alla fine aveva potuto mettersi a tiro, e un suo proiettile andò a cadere tra i regii. Fu come il segno della ripresa, perché poco appresso si fece come un subbuglio, e fu gridato: "La bandiera, la bandiera in pericolo!" E la bella bandiera di Valparaiso fu veduta salire, come se andasse da sé, trascinando dietro ai lembi delle sue pieghe quanti vi s'affollavano presso.
      Passata dalle mani di Giuseppe Campo a Elia, a Menotti, a Schiaffino, ora Schiaffino la portava all'ultima prova. E giù, staccati dalla loro fronte, uno stormo di napolitani corsero per pigliarsela. Allora le si formò un viluppo intorno, cozzo breve, fiero, feroce, vera mischia; e la bandiera sparì, lasciando uno dei suoi nastri nel pugno di Gian Maria Damiani. E Schiaffino, il superbo nocchiero del Lombardo, giacque là morto.
      E' questo il momento d'annunziarmi una pubblica sciagura? - gridò Garibaldi a chi gli dava notizia di quella morte. Ma proprio in quel momento, in un altro punto della battaglia scoppiava un urlo di gioia... Un cannone era preso. Fumigava ancora la sua gola dell'ultimo colpo sparato contro quelli che vi s'erano lanciati su primi, primo Achille Sacchi da Pavia, giovanetto di diciassett'anni, che cadde già con le mani sulla volata di quel pezzo e giacque morto.
      Ancora uno sforzo!
      e lo sforzo era fatto. Erano balzati su fino i moribondi; l'ultimo assalto alla baionetta fu veramente meraviglioso.


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Storia dei Mille
di Giuseppe Cesare Abba
pagine 190

   





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