Pagina (24/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La scena era oscura e la luce che la fornace proiettava all’intorno, faceva un effetto magico, specialmente poi quando dalla pentola, che la strega apriva di tratto in tratto, si sprigionava vero fumo. Vi fu un momento di pausa per lasciare tempo al pubblico di ammirare la scena, poi apparve il traditore Ugo, con una lunga spada al fianco, una barba nera, un cappello messo sulle ventitré, i famosi stivaloni ed un oscuro mantello che lo ravvolgeva tutto. Dopo aver camminato due o tre volte su e giù per la stanza in preda a grande agitazione, si batté la fronte con una mano e cominciò a cantare una terribile canzone ove, tra le imprecazioni, manifestava il suo odio per Roderigo, il suo amore per Zara e la incrollabile determinazione presa di uccidere l’uno e di farsi amare dall’altra. La voce bassa di Ugo, i suoi disperati gesti ogni qualvolta pensava all’amore che Zara nutriva per Roderigo, impressionarono moltissimo l’uditorio, che, appena vi fu un momento di silenzio, applaudì freneticamente. Salutando il pubblico, con l’aria di un artista a cui gli applausi non sono cosa nuova, egli si avvicinò alla caverna ed ordinò ad Agar di uscire esclamando: Strega, il tuo padrone è qui. Ed ecco apparire Meg, con una lunga coda di cavallo bigia che le cadeva giù per le spalle e le attorniava il volto, una veste nera e rossa, un bastone e dei segni cabalistici sul lungo mantello. Ugo le domanda una pozione che abbia il potere di farlo amare da Zara ed un’altra per uccidere Roderigo. Agar, con una bella canzone drammatica, gli promette ciò che vuole e chiama uno spirito celeste che le porti la pozione dell’amore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Ugo Roderigo Zara Ugo Zara Roderigo Agar Strega Meg Zara Roderigo Ugo Agar