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      — Io mi sono divertita moltissimo e tu? — cominciò Jo, sdraiandosi mollemente sul soffici cuscini.
      — Sì, anch’io, fino che non mi sono fatta male! Sai che Anna Moffat, l’amica di Sallie, mi ha invitata a passare una settimana in casa sua, questa primavera? Che bellezza se mamma mi permetterà di andare! — rispose Meg, sentendosi ringalluzzire dal piacere.
      — Hai ballato con quel giovane dai capelli rossi, non è vero? com’è?
      — È molto simpatico: non ha mica i capelli rossi; sono biondi!È stato molto gentile e balla così bene!
      — Sembrava un grillo quando ballava quel saltarello. Laurie ed io non abbiamo potuto fare a meno di ridere. Ci avete sentiti?
      — No, ma era maleducato da parte vostra. Che cosa hai fatto tutto quel tempo nascosta dietro la portiera?
      Jo incominciò a narrare le sue avventure e non aveva ancora finito che la carrozza si fermò dinanzi alla casa. Con molti ringraziamenti esse scesero ed entrarono in punta di piedi, sperando che nessuno le avrebbe udite, ma, nel momento in cui aprirono la porta della loro camera, due cuffiettine si sollevarono dai guanciali e due voci insonnite gridarono — Raccontate qualcosa del ballo! Raccontate qualcosa del ballo!
      Con quello che Meg chiamava «una gran mancanza d’educazione» Jo si era messa in tasca alcuni dolci per le sorelline e questi valsero a calmare la loro curiosità, almeno per questa sera.
      — Mi sembra proprio di esser una gran signora, stasera: venire a casa in una bella carrozza e stare qui seduta a farmi servire da una cameriera!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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