Pagina (57/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      — domandò Meg.
      — No, oh no, ma ha lasciato un po’ in riposo il mio caro Belsham; e quando sono tornata a prendere i guanti che avevo dimenticato, l’ho trovata lì che leggeva il “Vicario” con tanto interesse che non ha udito neppure il balletto che ho improvvisato, a sue spese, nell’entrata. Che bella vita potrebbe menare se ne avesse voglia! Io non l’invidio, nonostante tutti i suoi denari perché, dopo tutto, le persone ricche hanno altrettanti pensieri ed altrettante noie delle povere — soggiunse Jo.
      — Questo mi fa ricordare ciò che dovevo raccontarvi io — disse Meg — non è una storia curiosa e ridicola come quella di Jo, ma è una cosa che mi ha fatto molto pensare durante il mio ritorno, a casa. Dai King oggi, ho trovato tutto sottosopra e tutti fuori di sé; uno dei piccoli mi ha detto che il fratello maggiore aveva commesso un gran fallo ed era stato cacciato di casa dal padre. Ho udito la signora King che piangeva, il signor King che parlava a voce molto alta, ed Ellen e Grace hanno voltata la faccia dall’altra parte quando mi hanno scorta, perché non vedessi che avevano gli occhi rossi. Naturalmente non ho fatto domande, ma sono stata assai contenta di non aver dei fratelli grandi che potessero far del male e disonorare la loro famiglia.
      — Credo però che essere umiliati in faccia alla scolaresca è molto «più peggiore» di qualunque altra cosa — disse Amy scuotendo la testina, come se la sua esperienza del mondo fosse stata profonda. — Susie Perkins è venuta oggi a scuola con un bellissimo anellino in dito; così bellino che gliel’ho tanto invidiato, desiderando proprio di esser lei.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Meg Belsham Vicario Meg King King King Ellen Grace Amy Perkins Susie