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      Il volto di sua madre è generalmente di faccia a me e sembra così dolce là, tramezzo ai fiori, che non posso fare a meno di guardarla. Io non ho madre, sa! — e Laurie cominciò a soffiare il fuoco per nascondere il tremito delle labbra.
      L’espressione di tristezza e di nostalgia di quegli occhi, toccò profondamente Jo. Era stata educata così semplicemente che non aveva nessun’idea sciocca per la testa ed a 15 anni era innocente ed ingenua come una bambina. Laurie era malato e solo: e, sentendo quanto fosse ricca in amore e felicità, ella cercò di dividere questa felicità con lui. Il suo volto bruno aveva un’espressione buona ed amichevole e la sua voce era stata raramente così dolce quando rispose: — Non tireremo mai più quella tenda e le dò il permesso di guardare quanto le pare. Ma sarebbe meglio che, invece di guardare dalla finestra, venisse addirittura in casa. Mamma è una vera fata e le farà del bene; Beth potrebbe cantare se io la pregassi, Amy ballerebbe; Meg ed io la faremmo scoppiare dal ridere colle nostre ricchezze teatrali e ci divertiremmo insieme. Crede che suo nonno le permetterebbe di venire?
      — Forse sì, se la sua mamma glielo domandasse. È molto buono, benché sembri burbero e mi lascia fare tutto quello che voglio; teme solo che io debba rendermi importuno con persone estranee — cominciò Laurie, rischiarandosi sempre più e più.
      — Noi non siamo persone estranee, siamo vicini, e non creda di darci noia. Desideriamo conoscerla ed è tanto tempo che ne cerco l’occasione.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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