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      Laurie si divertiva immensamente; e quando Jo raccontò del vecchio signore che era venuto a domandar la mano della zia e che nel mezzo di un elaborato discorso d’occasione era rimasto pietrificato nel vedere la sua parrucca fra le zampe di Poli, il pappagallo, il ragazzo si lasciò cadere indietro sui guanciali, ridendo tanto di cuore che le lacrime gli rigavano le gote ed una cameriera fece capolino dalla porta per vedere che cosa fosse accaduto.
      — Oh, questo mi fa proprio bene! Continui, continui, mi faccia il piacere — disse rialzando la testa e mostrando un viso rosso e scintillante dal piacere.
      Contenta del suo successo, Jo continuò e gli parlò di tutti i loro divertimenti, delle loro speranze, dei loro timori pel padre e di tutti gli eventi più importanti del loro piccolo mondo.
      Poi cominciarono a parlare di libri e Jo trovò con gran piacere che Laurie amava la lettura al pari di lei ed aveva letto anche più di lei.
      — Se le piacciono tanto i libri venga a vedere la nostra biblioteca. Il nonno è fuori, perciò non tema di nulla — disse Laurie alzandosi.
      — Io non ho paura di nessuno — replicò Jo con un’alzata di spalle.
      — Ci credo perfettamente — esclamò il ragazzo, guardandola con ammirazione, benché pensasse tra sé che avrebbe avuto tutte le ragioni di temere un po’ il vecchio, se lo avesse visto in una delle sue cattive giornate.
      Essendo la temperatura dell’intera casa press’a poco uguale, Laurie condusse Jo attraverso tutte le stanze, lasciando che esaminasse, a suo bell’agio, tutte le cose che colpivano la sua fantasia; arrivarono finalmente alla biblioteca e Jo cominciò a battere le mani ed a saltare, cosa che faceva quando era molto eccitata.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





Poli Laurie Laurie Laurie