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      — disse il vecchio, udendo Laurie che scendeva a precipizio le scale, e che si fermò di botto alla vista di Jo a braccio del suo terribile nonno.
      — Non sapevo che Ella fosse tornato! — disse Laurie, mentre Jo, gli dava uno sguardo di trionfo.
      — Me ne accorgo dal modo con cui ruzzoli le scale! Vieni a prendere il thè e comportati come si deve — e tirategli un orecchio a guisa di carezza, il signor Laurence continuò la sua strada, mentre Laurie faceva una comica pantomima dietro le sue spalle in modo da mettere a serio repentaglio la gravità di Jo.
      Il vecchio non disse che poche parole mentre beveva le sue quattro tazze di thè, ma osservò molto, vide che i due ragazzi chiacchieravano come vecchi amici e non gli sfuggì il cambiamento nel suo nipote. Vi era nel volto del ragazzo un colore insolito, una vivacità nell’espressione e della vera allegria nel suo riso.
      — Ha proprio ragione! Il ragazzo sta troppo solo! Ha bisogno di compagnia! Voglio vedere che cosa possono fare per lui queste bambine! — disse fra sé il signor Laurence, mentre guardava ed ascoltava con grande interesse. Jo gli piaceva; i suoi modi franchi e leali lo attiravano, ed essa sembrava capire così bene il carattere di Laurie come se avesse appartenuto al sesso maschile.
      Se i Laurence fossero stati, come diceva Jo «gente che stanno in punta di forchetta» non si sarebbe trovata così bene, perché, con simili persone, ella diventava subito timida e silenziosa, ma, trovandoli semplici ed «alla buona» si mostrò quale era veramente e fece buonissima impressione.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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