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      La signora era bella, buona ed istruita, ma egli non ne volle sapere né rivide il figlio dopo il suo matrimonio. Il padre e la madre di Laurie morirono quando egli era un bambino! ed allora il nonno lo prese in casa. Suppongo che il ragazzo, nato in Italia, non sia molto forte ed è perciò che il nonno, per timore di perderlo lo tiene nell’ovatta. Però Laurie assomiglia molto a sua madre, ama la musica, ed il signor Laurence teme forse che voglia diventare un pianista: ma in ogni modo la sua passione per la musica ed il suo modo di suonare gli ricordano la madre ed è per questo che è diventato di cattivo umore.
      —Mio Dio! Che cosa romantica — esclamò Meg.
      — Che stupidaggine! — disse Jo. Lasci che faccia il pianista, se ne ha voglia, e non lo tormenti col collegio e l’università, che odia!
      — Sarà per questo che ha gli occhi così belli e modi così gentili; gli Italiani sono sempre così simpatici! — disse Meg, che era di natura un po’ sentimentale.
      — Che cosa ne sai tu, dei suoi occhi e dei suoi modi? Non gli hai mai detto due parole! — gridò Jo, che non era affatto sentimentale.
      — L’ho visto al ballo, e, da quel che dici, si vede che è un giovane educato. Quel complimento che ti ha fatto sulla medicina che gli ha mandato la mamma era molto carino.
      — Suppongo che voleva parlare del dolce che gli ho portato.
      — Come sei stupida, Jo: la medicina sei tu, naturalmente!
      — Io! — e Jo spalancò gli occhi, come se non le fosse mai venuta in mente una cosa simile.
      — Non ho mai visto una ragazza così semplice come te!


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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