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      — Cambialo — disse Jo.
      — No, non voglio essere così sciocca o dare dispiacere a mammina, quando essa si è presa tante brighe per comprarmi tutta questa roba. La mia è un’idea stupida e non voglio lasciarmi vincere. Le mie calze di seta e due paia di guanti sono la mia consolazione. Sei molto buona, Jo, a volermi prestare i tuoi; mi pare di essere una regina con due paia di guanti muovi ed i miei vecchi lavati per tutti i giorni — disse Meg, dando una guardatina alla sua scatola di guanti.
      Il giorno dopo, con una bellissima giornata, Meg partì per andare a divertirsi una quindicina di giorni. La signora March aveva acconsentito molto mal volentieri a questa visita, perché temeva che, dopo il divertimento, Margherita sarebbe tornata a casa più scontenta che mai; ma la figlia aveva pregato tanto e Sallie aveva tanto promesso di sorvegliarla e un po’ di divertimento le pareva una ricompensa così meritata dopo il grave lavoro invernale, che la mamma si lasciò smuovere dalle preghiere e la figlia andò a gustare le prime ebbrezze di vita elegante e mondana. I Moffat erano gente molto alla moda, e la semplice Meg si trovò un poco spostata in quella splendida casa e fra tutte quelle persone eleganti; ma nonostante la vita frivola che menavano erano gente alla buona e Meg si assuefece ben presto all’ambiente nuovo. Forse ella pensava talvolta che essi non erano né istruiti, né molto intelligenti, e che nessuna doratura poteva ricoprire la rozza materia da cui erano usciti, ma pure era cosa assai piacevole andare in carrozza tutti i giorni, portare sempre i vestiti più belli e non far altro che divertirsi.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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