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      Stava negligentemente facendosi vento e sorrideva agli scherzi di un giovane che cercava di fare dello spirito, quando, ad un tratto, smise di ridere ed arrossì vivamente poiché, proprio di faccia a lei, vide Laurie. Egli stava fissandola con occhi pieni di meraviglia e le parve anche di disapprovazione: e, benché egli le sorridesse e s’inchinasse, pure lo sguardo di quegli occhi le fece venire il desiderio di avere indosso il suo vecchio vestito. Per completare la sua confusione vide Bella fare un segno ad Anna ed ambedue guardare prima lei e poi Laurie, che, quella sera, con suo gran piacere, aveva l’aria ancor più giovane e più timida del consueto. — Stupide che sono a volermi mettere queste idee per la testa! — ed alzandosi Meg traversò la stanza ed andò a stringere la mano al suo amico.
      — Sono tanto contenta, che tu sia venuto; temevo che saresti rimasto a casa — diss’ella parlando con grande dignità.
      — È Jo che mi ha mandato: voleva che venissi a vedere come stavi ed io ho ubbidito — rispose Laurie senza guardarla, ma sorridendo un pochino nel sentire il tono materno della voce di Meg.
      — Che cosa le dirai? — domandò Meg, curiosa di sentire la sua opinione, ma sentendosi, per la prima volta in soggezione dinanzi a lui.
      — Le dirò che non t’ho riconosciuta e che sei così cambiata che mi fai quasi paura! — disse egli abbottonandosi un guanto.
      — Come sei sciocco! Le ragazze mi hanno vestita così per divertimento! Chi sa come sarebbe maravigliata Jo se mi vedesse!— disse Meg, volendo per forza sapere la sua opinione.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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