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      Come sono curiosi questi americani! Temo che Laurie si guasti in mezzo a loro!
      — Mi scordavo che gli Inglesi guardano dall’alto in basso le governanti e non le trattano come le trattiamo noi — disse Meg, guardando Caterina che si allontanava con un’aria un po’ annoiata.
      — Anche i precettori non se la passano tanto bene laggiù, come so purtroppo per mia esperienza. Per noi professionisti, signorina Meg, non e’è paese come l’America — disse il signor Brooke con una espressione così tranquilla e contenta che Meg si vergognò d’essersi lamentata.
      — Allora sono contenta di viverci. Il mio lavoro non mi piace. ma ne ricavo qualche soddisfazione dopo tutto, perciò non voglio lagnarmi. Se amassi solamente l’insegnamento come lo ama lei!
      — Credo che lo amerebbe altrettanto se avesse uno scolaro come Laurie. Mi dispiacerà assai perderlo l’anno venturo! — disse il signor Brooke, intento a fare buchi nella terra col suo bastone.
      — Egli andrà all’Università, suppongo? — dissero le labbra di Meg, ma i suoi occhi aggiunsero: — E lei cosa farà?
      — Sì, è tempo che Laurie vada all’Università, è già quasi preparato ed appena sarà in grado di entrarvi, io mi farò soldato.
      — Ne sono tanto contenta — esclamò Meg. Credo che ogni giovane dovrebbe andare alla guerra benché sia molto spiacevole per le povere madri e per le sorelle che debbono restare a casa! — aggiunse con dolore.
      — Non ho né madre né sorelle e pochi amici a cui possa importare se sono vivo o morto! — disse il signor Brooke amaramente, mentre, senza pensarci, metteva la rosa morta nel buco che aveva fatto e la copriva di terra come io una tomba.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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