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      — A Laurie ed al suo nonno importerebbe assai e noi tutti saremmo dolentissimi se le dovesse accadere qualche disgrazia — disse Meg calorosamente.
      — Grazie....— cominciò il signor Brooke, ed il suo volto si rasserenò, ma prima di poter finire il discorso, Ned apparve, montato su di un vecchio cavallo, per mostrare alle signorine la sua arte nel cavalcare e non vi fu più pace in quel giorno.
      Francesco, intanto che sedeva vicino a Grace ed Amy che chiacchieravano animatamente tra loro, annoiato dai loro discorsi, con un movimento d’impazienza, spinse lontano da sé la gruccia, mentre guardava con invidia gli altri ragazzi che facevano ogni sorta di comiche evoluzioni ginnastiche. Beth, che raccoglieva i biglietti con cui avevano giuocato ai «Poeti», lo guardò e disse, con la sua vocetta timida e amichevole: — Non è stanco? Posso far niente per lei?
      — Mi parli un po’: è così noioso star qui solo solo! — rispose Francesco, che evidentemente era avvezzo ad essere tenuto in gran conto a casa sua. Se le avesse domandato di improvvisargli lì per lì un’orazione latina ciò sarebbe sembrato alla timida Beth un’impresa assai più facile: ma ora non poteva nascondersi; non vi era Jo a cui potesse rivolgersi, non vi era che il povero ragazzo zoppo che la guardava con un’espressione tale che, prendendo il coraggio a due mani, Beth decise di tentare almeno di intrattenerlo. — Di che cosa le piace parlare? — diss’ella intenta alle sue carte e lasciandone cadere!a metà negli sforzi che faceva per legarle tutte insieme.


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Piccole donne
di Louisa May Alcott
pagine 280

   





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